Amici quanto basta. Una storia d’amore, d’amicizia e di ricette
Eccomi qui, caro iCrewer, con la recensione di Amici quanto basta, il libro edito dalla De Agostini scritto a più voci da Cucina da uomini.
Per iniziare questa recensione mi trovo in dovere di spiegare chi o cos’è Cucina da uomini; si tratta di un canale tematico youtube che si dedica alla cucina e al piacere del cibo in modo divertente. Il format è basato sul racconto, sempre in modo ironico, di tutto quello che accade nelle cucine dei millennial. “Se ci riusciamo noi, puoi farlo anche tu” è la caratteristica di questi racconti spassionati.
Per tutta la sera Caterina e Andrea scherzano, ridono di cose che sanno solo loro, si prendono in giro e sono felici di farlo. Sembrano condividere molto, ma d’altronde Andrea riesce a dare quell’impressione anche se scambia un saluto con la vecchietta che aspetta l’autobus con lui. Lei gli prende la mano, tra un boccone di mozzarella in carrozza e una patata fritta, e gli sussurra qualcosa nell’orecchio.
Caterina non è il protagonista della storia, ma diventa il filo conduttore di buona parte delle vicende perchè è dalla sua entrata in scena che qualcosa inizia a muoversi nel profondo dei sei amici.
I protagonisti sono i sei giovani uomini, tutti descritti con precisione anche se non approfonditi, ci sarebbero voluti sei libri, ognuno con una caratteristica particolare che è messa in evidenza nel capitolo a lui dedicato. Ogni capitolo una cena e un menù che si adatta alle caratteristiche del padrone di casa; il racconto della preparazione dei cibi e la convivialità della tavola mi ha dato l’impressione di in libro molto “italiano”. Sì, italiano, perchè, infondo, vegetariani, carnivori, vegani,… siamo italiani e se dobbiamo stare bene con degli amici pensiamo subito ad organizzare buona cena.
Una scelta forse azzardata quella di inserire tante ricette nel testo? Forse sì, se iniziamo la lettura pensando ad un romanzo classico perchè questo tipo di impaginazione fa perdere il ritmo della lettura. A me non è spiaciuto, l’ho trovato divertente così come lo è il libro. Scritto bene, veloce e allegro come mi immagino gli uomini che stanno dietro a questo progetto e dietro ai fornelli.
Certo non pensate di leggere l’Artusi o Il cucchiaio d’argento, ma nemmeno il romanzo contemporaneo per eccellenza, è un’insieme di tante cose differenti, uno di quei testi che in una libreria non sai in quale scaffale andare a trovare.