Ciao iCrewer! Qualche tempo fa, sempre in Libri dalla Storia, abbiamo parlato del grimorio, una tipologia di libro d’incantesimi. Per contro, oggi ho deciso di affrontare il Malleus maleficarum, un testo scritto verso la fine del Quattrocento che dava indicazioni abbastanza specifiche su come riconoscere e contrastare streghe, stregoni e maghi.
Come forse saprai, almeno per sentito dire, durante circa l’ultimo secolo di Medioevo e per almeno un paio di centinaia d’anni di Età Moderna – che, a discapito di ciò che potrebbe suggerire questa nomenclatura, si fa partire dal 1492 (scoperta dell’America) o dal 1512 (invenzione della stampa a caratteri mobili), e prosegue fino al 1789 (Rivoluzione francese) – vi è stato un fenomeno che ha caratterizzato molti territori d’Europa: la caccia alle streghe.
Sì, certo, possiamo anche dire “caccia alle streghe, agli stregoni e ai maghi”, ma è indubbio che la stragrande maggioranza di coloro che vennero imprigionati, interrogati, turturati e uccisi furono donne. Non so dirti le vere ragioni dietro tutto ciò, ma sicuramente in una società patriarcale, la donna era molto più socialmente vulnerabile e attaccabile. Mi viene subito in mente la vicenda storica che potrebbe essere alla base della fiaba di Hansel e Gretel: una giovane pasticcera, dopo aver ripetutamente rifiutato di sposare un panettiere, che era interessato soltanto alla sua ricetta del Panpepato, non a lei, viene improvvisamente denunciata per il reato di stregoneria. Chi sarà mai stato a fare rapporto alle autorità, secondo te?
Comunque, è il caso di tornare al nostro focus di oggi, che ne dici? Ammetto che, di primo acchito, anche il Malleus maleficarum mi dava l’impressione di essere una raccolta magica, o qualcosa di simile (non ho mai studiato il latino, quindi una decodifica diretta non mi è stata possibile). Invece, è praticamente l’opposto.
Malleus maleficarum: ecco non solo come individuare le streghe, ma anche come catturarle e interrogarle
Scritto nel 1487 dai frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, il Malleus maleficarum è un trattato in latino che ebbe una grande diffusione fino all’incirca al 1520. Dal 1521 al 1576, complici la Riforma protestante e i vari cambiamenti politico-sociali che ne derivarono, compresa la riduzione – momentanea – delle persecuzioni verso chi veniva identificato come mago, strega o stregone, il volume non venne più ristampato. Comparve di nuovo soltanto dopo il 1580, anche se ormai la sua credibilità non era più ferrea come un tempo.
Di cosa tratta, nello specifico? Il Malleus maleficarum voleva essere una guida, per ecclesiastici, inquisitori e comuni cittadini dei territori tedeschi, al riconoscimento di qualsivoglia attività satanica, pagana o di stregoneria. I due autori, Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, basarono il tutto su una loro personalissima visione di questi concetti, ammantando il volume di autorevolezza, grazie a una bolla papale che avevano ricevuto qualche anno prima da papa Innocenzo VIII.
Nella missiva, il pontefice concedeva ai due domenicani il potere di agire come inquisitori sui territori della Germania, ma non approvava, accennava o anche solo nominava il Malleus maleficarum, frutto esclusivo del lavoro dei due frati. Tuttavia, c’è da dire che la Chiesa di Roma non inscrisse mai questo volume nella lista dei libri proibiliti, quindi, sostanzalmente, pur non accettandolo, non lo condannò nemmeno.
Il Malleus maleficarum era – è tutt’ora, in realtà, viste le stampe pervenuteci – diviso in tre sezioni molto specifiche. La prima è dedicata alla definizione di stregoneria, alla spiegazione dei vari fenomeni da inscrivere all’interno di questo termine e di come le donne fossero più soggette a cadere vittima di Satana. Non si tratta di materiale completamente inedito, quanto più della trascrizione di credenze popolari.
Nella seconda sezione viene approfondito ulteriormente il concetto, con numerose citazioni dal primo capitolo e particolare enfasi a come riconoscere ed eliminare le streghe. Per gli autori, il pettegolezzo e la denucia tra conoscenti – o abitanti dello stesso villaggio, se supponiamo che grossomodo tutti fossero a conoscenza degli affari altrui – erano fondamenti indispensabili per una denuncia per stregoneria.