In questo girovagare per il mondo alla ricerca di scrittori e libri, come fossero dei tesori sommersi, da scoprire, perchè poco conosciuti o ignoti al pubblico di iCrew, sono riuscita a trovare, nello Stato dello Zambia
Nazione molto conosciuta del Sud dell’Africa, per le caratteristiche che la rendono unica, con un territorio impervio e diverse specie di animali. Qui si trovano numerosi parchi e zone safari. Al confine con lo Zimbabwe sorgono le famose Cascate Vittoria, che gli indigeni chiamano Mosi-oa-Tunya, “il fumo che tuona”. Le cascate si gettano per 108 m. nel Batoka Gorge, provocando una caratteristica nebbiolina fatta di piccole gocce d’acqua. Poco dopo le cascate, il fiume Zambesi è attraversato da un ponte che offre una vista spettacolare.
Namwali Serpell è nata in Zambia nel 1980 a Lusaka, trasferitasi negli U.S.A. all’età di nove anni insieme alla sua famiglia. Vincitrice del premio Caine prize for african writing (Bloomsbury 2015) con il racconto “The sack”, uscito nell’antologia Africa39 un progetto Hay Festival per scegliere i migliori trentanove scrittori africani sotto i quarant’anni. ll premio è uno dei riconoscimenti più importanti della narrativa africana. E’ professoressa associata di inglese alla University of California, Berkeley. Ha pubblicato testi su Tin House, n + 1, McSweeney’s, The Believer, San Francisco Chronicle e Guardian. Ha ricevuto un Rona Jaffe Foundation Writers’ Award. Ha pubblicato su The Best American Short Stories 2009. Dopo aver letto Jane Eyre, ha dichiarato: «Lo lessi per la prima volta, febbrilmente, in un’unica notte, seguita da una mattinata grigia e piovosa. Era il 1995 ed ero tornata in Zambia per frequentare un anno di scuola superiore. Forse per questo motivo nei miei racconti si fondono i due aspetti di quella che sento come la mia casa: il mio paese e il selvaggio panorama della letteratura, in cui fuggo tanto spesso. Jane mi è sempre parsa il mio doppio spirituale». Tra i suoi scritti: The old drift, Lusaka, Bottom up, You don’t like your picture.
E’ di The old drift, suo romanzo d’esordio, che voglio raccontarti; inserito nel genere fiction storica, narra di tre generazioni di tre famiglie, facenti parte di un insediamento coloniale chiamato per l’appunto old drift, sito sulle rive del fiume Zambesi, a pochi chilometri delle Cascate Vittoria.
Qui inizia la storia di una piccola nazione africana, raccontata da un coro greco simile a uno sciame di zanzare.
Pezzi di un puzzle che spaziano dalla storia di coloni e colonizzati a episodi fantasy per finire alla fantascienza di un futuro prossimo, passando anche per l’epidemia di AIDS.
Un romanzo unico nel suo genere, una storia multi-generazionale ed epica, incentrato su memorie, archivi di storia e voli di fantasia. Infatti come dice la Serpell stessa: “è il grande romanzo zambiano che non sapevi di stare aspettando”.
Basti pensare che le ci sono voluti venti anni di ricerca per scrivere questo libro, in cui la crescente sensazione che The old drift possa continuare all’infinito resta un tributo alla sua inventiva.
Di seguito menziono due citazioni estrapolate dal romanzo degne di nota:
“ogni famiglia è una guerra ma alcune sono più civili di altre”;
“Storia era la parola usata dagli inglesi, per registrare ogni volta che un uomo bianco incontrava qualcosa che non aveva mai visto e lo rivendicava come suo”.