Caro iCrewer, eccoci al nostro appuntamento con i Libri dalla Storia, oggi ti porterò nel romantico ed emozionante mondo dei
Romanzi Cortesi
Fin dai tempi della scuola, quando la professoressa d’italiano parlava dei romanzi cortesi rimanevo affascinata dai racconti che contenevano, credo sia stato in quel periodo che il mio animo romantico è sbocciato. Il romanzo cortese, nato per intrattenere i reali e i nobili, è un genere letterario che trova la sua maggior diffusione nell’Europa del XII secolo fino al XIV secolo, soprattutto nella Francia settentrionale e in Inghilterra.
Personaggi e protagonisti del romanzo cortese
Nei romanzi cortesi il protagonista e i personaggi che lo popolano sono tutti animati dallo stesso spirito di sacrificio, eroi pronti a dare la propria vita per il bene di tutti. Quest’atteggiamento era tipico della società cortese di quei secoli, dove l’eroe per raggiungere i suoi obiettivi e rimanere fedele ai propri ideali, doveva essere un abile cavaliere e possedere le virtù cortesi quali la fedeltà, la gentilezza. I personaggi agivano quindi secondo le regole della vita di corte, in cui si dava risalto allo spirito di servizio verso il sovrano e l’onore e il rispetto nei confronti dei cavalieri.
Un esempio su tutti è il cavaliere Orlando protagonista de l’Orlando furioso, il grande eroe che ha combattuto i Saraceni per liberare i territori occupati in Spagna, di cui ti hanno già parlato egregiamente sia Cristina che Jessica nei loro articoli.
Ambientazioni e contenuti dei romanzi cortesi
Nei romanzi cortesi si parlava soprattutto di avventura, amore e magia, a differenza della chanson de gente che dava risalto a temi epici e religiosi ed erano solitamente recitate nelle piazze, mentre come detto, i romanzi cortesi erano riservati al pubblico ristretto della corte.
I romanzi venivano prevalentemente scritti in francese antico, la lingue d’oeïl, e composti inizialmente in versi; fu solo dal XIII secolo che vennero scritti in prosa. Tra i primissimi romanzi cortesi di cui si ha notizia, viene citato Il Romanzo di Troia di Benoît de Sainte-Maure, in cui le origini della casa dei Plantageneti, secondo la leggenda, vengono fatte risalire ai troiani.
I contenuti erano spesso collegati al ciclo bretone, al ciclo arturiano o a quello della Tavola Rotonda e le leggende che mescolavano con sapiente maestria elementi fantastici e surreali con fatti realmente accaduti.
I romanzi del ciclo bretone traggono spesso ispirazione delle leggende celtiche di Francia e Inghilterra, raccontate all’inizio del XII secolo nell’opera Storie dei Re di Bretagna di Goffredo di Monmouuth. Ruotano intorno alla corte di Re Artù, preso come modello della perfetta corte, in cui il valore dell’eguaglianza ispirava i numerosi cavalieri dall’animo nobile che potevano sedere con il re alla famosa e mitica Tavola Rotonda. Un esempio di questo tipo di romanzo è Il Romanzo di Bruit, scritto nel 1155 da Robert Wace, nel quale la narrazione avventurosa s’intreccia alla tematica dell’amore cortese.
A partire dal XIII secolo, invece, viene data un’impronta più mistico-religiosa a questi testi. Riscrivendo le gesta dei cavalieri in una chiave più mistica e spirituale che diede origine al ciclo arturiano sulla ricerca del Santo Graal, elemento fondamentale presente in tutti i romanzi di quel secolo.
Tra gli autori più famosi dei romanzi cortesi si ricorda Chrétien de Troyes, autore, verso la fine del XII dei famosi romanzi dedicati ai Cavalieri della Tavola Rotonda e a Lancilotto, la cui figura viene citata anche da Dante nel Canto V dell’Inferno della Divina Commedia. Chrétien scrisse anche un romanzo dedicato alla leggenda di Tristano e Isotta che invece andò completamente perduto.
I romanzi dedicati a Tristano e Isotta, ispirati alle leggende celtiche scritte dai poeti normanni, fanno sempre parte del ciclo bretone, furono diversi gli autori di cui si hanno notizie: i più famosi oltre al già citato Chrétien de Troyes, furono Bèroul e Tommaso d’Inghilterra. Di entrambi i romanzi, scritti tra il 1170 e 1175, ne rimangono pochi frammenti. A noi, sono arrivate fortunatamente, traduzioni e adattamenti altre lingue europee, nonché una versione in lingua volgare di origine tosco-umbra, scoperta e attualmente conservata nella Biblioteca Riccardiano a Firenze da cui il manoscritto prende il nome Tristano Riccardiano.
Tra adattamenti televisivi, serie tv e romanzi dedicati ad Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda, a Lancilotto, a Tristano e Isotta, nonché alle grandi gesta dei cavalieri e alla ricerca del Santo Graal, i romanzi cortesi pur essendo nati quasi mille anni fa, rimangono un genere appassionante.
Il nostro viaggio nei Libri dalla Storia per oggi finisce qui. Torna a trovarci per un nuovo meraviglioso viaggio tra le pagine del tempo.