Caro iCrewer, spostiamoci oggi in Europa, in uno degli Stati che si affaccia sull’Oceano Atlantico e che è famoso per le sue spiagge da mozzare il fiato, la sua vivace e colorata capitale, le peculiari maioliche dette azulejos e… Per il prestigio della sua nazionale di calcio! Hai già capito dove ti sto portando, vero? Ma certo, in Portogallo!
Il Portogallo è una lingua di terra a prevalenza pianeggiante che si estende per 92.391 km² nella parte occidentale della penisola iberica. Data la sua posizione strategica sull’oceano, i suoi abitanti e la sua cultura risentono da sempre della sua influenza: nel corso della storia, i portoghesi si sono distinti come esperti navigatori ed esploratori, ma anche pescatori e commercianti di prodotti provenienti dall’Asia. Tra i più noti personaggi della prima stagione di esplorazioni in età moderna c’è Vasco da Gama: fu lui ad aprire la rotta commerciale per l’India, circumnavigando l’Africa. Non dimentichiamo che fu anche un impero coloniale, con possedimenti in Africa, in Asia e in Brasile, dove tuttora il portoghese è lingua ufficiale.
Questo è solo un breve accenno della storia di questo Paese, le cui origini risalgono ai tempi dell’Antica Roma, quando ne era una provincia: la Lusitania. Divenne poi una delle monarchie più importanti e ricche dell’età moderna, tuttavia nel corso del Settecento entrò in declino e la situazione non migliorò nei secoli successivi. La svolta avvenne con la rivoluzione del 1910, che portò alla caduta della monarchia e alla nascita della Repubblica. Purtroppo anche questa formula di governo non ebbe vita facile né stabile e, in pieno clima di nazionalfascismi europei, il 28 maggio 1926 avvenne un colpo di Stato da parte delle forze militari lusitane, che instaurarono un regime autoritario con a capo l’allora Ministro delle Finanze António de Oliveira Salazar. L’Estado Novo, così venne soprannominata la dittatura, durò fino al 1974, quando con un nuovo colpo di Stato venne destituito il successore di Salazar Marcelo Caetano: questo momento passò alla storia come Rivoluzione dei garofani, perchè i soldati inserirono questi fiori rossi nelle canne dei fucili per invitare i lealisti ad arrendersi ed evitare inutili spargimenti di sangue. Da allora il Portogallo è una repubblica semipresidenziale ed oltretutto è uno Stato membro dell’Unione Europea dal 1986.
Parlando di letteratura, non posso non citarti Luís Vaz de Camões, il poeta della tradizione del Portogallo, vissuto dal 1524 al 1580. La sua opera più famosa, I Lusiadi, è infatti considerato il poema epico nazionale: celebra il popolo portoghese e le sue capacità di abili navigatori, seguendo il viaggio dell’esploratore Vasco da Gama verso l’India in chiave epica e fantastica, come fece Virgilio nella sua Eneide.
Da Camões, ci sono stati molti altri autori interessanti, ma per questioni di spazio, ho deciso di segnalarti solo alcuni dei più noti scrittori e poeti a noi contemporanei. Il primo nome che mi è saltato in mente, pensando al Portogallo, è stato Fernando Pessoa (1888-1935). Fu uno dei più celebri poeti del secolo XX e da molti viene considerato il Pablo Neruda portoghese per i suoi testi tragici, dallo stile incredibilmente evocativo e che guarda il mondo da molteplici angolazioni. Se sei curioso di leggerlo, ti consiglio la raccolta con testo a fronte Poesie di Fernando Pessoa, a cura di Antonio Tabucchi e Maria Josè Lancastre e pubblicato da Adelphi nel 2013.
La poesia fu solo uno dei lati di Pessoa, che considerava la sua produzione artistica come il manifestarsi di identità diverse, ognuna con il proprio nome, la propria personalità e il proprio stile, ma tutte accomunate dalla stessa penna: dei veri e proprio eteronimi, non semplici pseudonimi! Álvaro de Campos, Ricardo Reis e Alberto Caeiro sono solo alcune di essi, tuttavia il più importante fu Bernardo Soares, con il quale firmò il testo che sarebbe dovuto essere il suo capolavoro ma che restò incompiuto: Il libro dell’inquietudine. Riorganizzato e ampliato dopo la morte dell’autore, il libro è composto da 450 frammenti o “confessioni”: si tratta di un diario esistenziale, in cui Pessoa/Soares si interroga sulle sue angosce e i suoi tormenti con figure che richiamano il misticismo degli scrittori Simbolisti portoghesi e il pessimismo dei Decadenti tedeschi. È di sicuro un’opera ambiziosa, ma anche se incompleta, è certamente il suo capolavoro.
Più curioso è decisamente Lisbona. Quello che il turista deve vedere (Einaudi, 2016) una vera e propria guida turistica scritta da Pessoa in persona nel 1925 e che, nonostante gli anni, è ancora valida! Caro iCrewer, se stai organizzando una vacanza nella capitale del Portogallo, questo testo potrebbe fornirti un itinerario di viaggio davvero interessante e alternativo!
Caro iCrewer, termina qui la nostra tappa in Portogallo. Ti ho presentato solo pochi autori, ma che secondo me sono i più noti a livello mondiale. Se ne conosci altri e hai voglia di consigliarceli, non esitare a farlo!
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