Il Nepal, situato tra Cina e India, è un paese asiatico di rara bellezza, grazie ai colori della natura incontaminata e alla sua storia di tradizioni e spiritualità.
L’unica grande area urbana del Paese è quella della capitale Kathmandu, rinomata dal punto di vista artistico: qui puoi ammirare la storica Durbar Square, ovvero la piazza del palazzo dove venivano incoronati un tempo i re della città, il
Vicino alla capitale, ma ad alta quota, sorge invece la città di Dhulikhel, famosa per i suoi panorami montani himalayani e per la sua piazza dove si ergono templi di vari stili architettonici. Pokhara, invece, è famosa per i suoi bazar antichissimi sullo sfondo della catena dell’Annapurna, dove il sole crea con le sue diverse sfumature un’atmosfera di colori da immortalare.
Nel complesso si tratta di un Paese ancora abbastanza arretrato a livello economico, nonostante si sia sviluppato molto il turismo sportivo. Ma ciò che caratterizza di più questo paese, è la sua gente profondamente coinvolta dalle tradizioni e dai rituali tramandati nel tempo.
Manjushree Thapa è una scrittrice nepalese, l’unica autrice contemporanea del posto la cui opera è stata tradotta anche in italiano.
E’ nata in una famiglia benestante e ha studiato negli Stati Uniti e in Canada. Nel 1992 ha pubblicato Mustang Bhot in Fragment (edito Himal Books), un diario di viaggio tra Nepal e Tibet. Ma il suo libro più famoso, sempre nell’ambito della letteratura di viaggio, è Forget Kathmandu (2005).
Questo libro è un reportage di viaggio dove l’autrice ci racconta la storia del suo paese e della famiglia reale, fino alla guerra civile durata ben dieci anni.
“È il 2001, ed è appena iniziato il mese di giugno, quando le maggiori agenzie giornalistiche internazionali diffondono questa sconvolgente notizia proveniente da Kathmandu: venerdì, come ogni terzo venerdì del mese, alle 7.30 di sera, il principe ereditario Dipendra ha imbracciato due mitragliatori e ha ucciso nove membri della famiglia reale, tra gli altri suo padre re Birendra e sua madre la regina Aishwarya. Il principe si è poi sparato un colpo di pistola alla testa… Un libro ci conduce nel paese reale teatro di questi cruenti avvenimenti; un paese che non è affatto un regno abitato da candidi campagnoli, ma una terra complessa, dove imperversano monarchi capricciosi e tiranni, ma anche guerriglieri maoisti e indù fanatici e crudeli.”