Con l’arrivo di dicembre e delle vacanze di natale c’è chi si gode il freddo dell’inverno e gioisce nel guardar fuori dalla finestra e vedere le strade ricoperte di neve; c’è chi si crogiola nel calore della propria casa, con una tazza di cioccolata fumante in una mano, una coperta nell’altra, pronto a immergersi nella lettura di un buon libro o a perdersi dietro alla visione di un film; c’è chi, da vero e proprio entusiasta del freddo e di questa gelida stagione, si lancia per strada, pronto per una pattinata sul ghiaccio con gli amici, o parte per la montagna, sognando già le piste innevate e lunghe sciate; ci sono poi quelle povere anime che già quando iniziano a esserci 5 gradi vorrebbero andare in letargo per poi risvegliarsi a giugno, quando le temperature sono tornate vivibili e in cielo spunta di nuovo un bel sole caldo. Tra queste persone mi nascondo anch’io, che sogno da almeno vent’anni (e ne ho 22) di poter passare il Natale in un posto caldo, con addosso il costume da bagno, davanti un mare cristallino e nella borsa una lettura intrigante. Se anche tu sei come me, allora seguimi, andiamo alla scoperta dello stato di Trinidad e Tobago e della sua letteratura.
La letteratura
Sono tanti gli scrittori nati a Trinidad e Tobago, ma due sono stati particolarmente rilevanti a livello internazionale. Per questo, ho deciso di parlarti di Vidiadhar Surajprasad Naipaul, noto ai più come VS Naipaul, e di Earl Lovelace. Il primo ci ha lasciati ad agosto dell’anno passato, dopo aver vinto il Nobel nel 2001 per “aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse“. Le sue opere più famose sono Una casa per il signor Biswas (1961) e Alla curva del fiume (1979), apprezzati sia per le storie particolari, che derivano dalla sua storia personale, sia, e soprattutto, per i suoi personaggi. Proprio come lo scrittore, anche i suoi protagonisti sono alla ricerca di un’identità, divisi tra due Paesi e tra la nostalgia per il Paese natale e l’amore per un Paese che in qualche modo li ha accolti, l’Inghilterra, ma di cui non si sentono interamente parte. Di Lovelace quel che è interessante è la sua idea di letteratura e della funzione che dovrebbe avere. Lovelace ha sempre visto la letteratura come forma di resistenza, di opposizione, ed è portatrice di una forza rivoluzionaria che potrebbe cambiare il mondo. Ma come è possibile farlo? Secondo lo scrittore con l’immedesimazione con i personaggi, figure antieroiche, simboliche di un altro modo di vivere e di stare al mondo con le altre persone. Non si tratta di vivere, ma di convivere, in solidarietà.