Caro iCrewer che ne diresti di sdraiarti su un’amaca in riva al mare, al tramonto, con un cocktail in una mano ad ammirare il lento movimento delle onde? Sarebbe bellissimo vero?
Chiudi gli occhi, ti porto alle Mauritius.
L’isola era già conosciuta dal decimo secolo sia dai Malesi e che dagli Arabi, questi ultimi la chiamavano Dina Arobi. Nel 1505 i portoghesi arrivarono sull’Isola e la battezzarono Isola del cigno, (Ilha do Cerne in lingua portoghese). Rimase disabitata fino al 1598 quando gli olandesi installarono il loro primo insediamento. Furono proprio loro a darle il nome Mauritius in onore del principe Maurizio di Nassau. Alcuni decenni dopo però le condizioni climatiche spesso sfavorevoli dovute a cicloni e ad altri eventi atmosferici obbligarono gli olandesi ad abbandonarla. Quasi 100 anni dopo, nel 1715 se ne impossessarono i francesi ribattezzandola Île de France. Nel 1810 fu conquistata dagli inglesi e le fu ridato il nome Mauritius. L’1 febbraio 1835 fu abolita la schiavitù sull’isola che ottenne l’indipendenza il 12 marzo 1968, dopo che gli inglesi nel 1965 si erano impossessati delle Isole Chagos, che divennero così parte del Territorio britannico dell’Oceano Indiano. Il governo di Mauritius ritenne che l’operazione fosse illegale, secondo le leggi internazionali, rivendicandone quindi a sua volta il possesso.
L’isola è dal giorno della sua indipendenza una democrazia stabile nel rispetto dei diritti dell’uomo e con il PIL pro-capite più alto di tutta l’Africa, attrae considerevoli investimenti da tutto il mondo.
La cultura religiosa nelle isole Mauritius è il riflesso delle varie colonizzazioni e della natura cosmopolita della sua società. Nella capitale Port Louis come in altre città si trovano vicine tra loro chiese cristiane e moschee, ma anche pagode e un cimitero ebraico. Durante l’anno si alternano le feste religiose dei diversi culti praticati dalla popolazione, dalle festività induiste Divali o “festa delle luci” alla Cavedee, dal Natale cristiano all’ʿĪd al-fitr islamica.
Le isole Mauritius non hanno una vera e propria lingua ufficiale ma essendo state una ex colonia inglese, la lingua utilizzata per i documenti e gli atti ufficiali è l’inglese, mentre la quella più comunemente parlata è il creolo mauriziano un mix di francese, inglese, sudafricano e indiano. La lingua francese viene parlata da meno del 4% della popolazione locale.
Adesso arriviamo al punto saliente, la letteratura delle isole Mauritius.
La letteratura mauriziana è stata per lungo tempo ispirata a quella tradizionale francese. L’opera letteraria più celebre in assoluto è il romanzo romantico di Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre, pubblicato nel 1778 dal titolo Paolo e Virginia, in lingua originale Paul et Virginie. Nel XX secolo scrissero le loro opere, sempre in francese autori come Yusuf Kadel, poeta e drammaturgo nato nel 1970 a Beau-Bassin. Ha scritto opere teatrali come Bagdad Blues pubblicata nel 1995, Mort d’un Paillard del 1996, Un septembre noir del 1998 e raccolte poetiche Moisson de cristal pubblicate nel 1993, Surenchairs – poésie del 1999 e Soluble dans l’œil – poésie del 2010 che ha concorso alla selezione del premio continentale delle giovani speranze africane. Attualmente coordina la rivista di poesia Point Barre. Altro autore mauriziano nato a Réduit nel 1970 è Umar Timol. Ha pubblicato tre raccolte poetiche “La Parole Testament suivi de Chimie“, “Sang” e “Vagabondages”. Alcune di queste poesie sono state incluse alla fine degli anni ’90 nell’Antologia della nuova poesia mauriziana (Anthologie de la nouvelle poésie mauricienne) insieme a poesie di altri cinque giovani poeti locali. Ha inoltre scritto dei racconti. La letteratura in lingua creola mauriziana fu sostanzialmente fondata da Charles Bassaic sviluppandosi verso la fine degli anni Sessanta. Essendo basata sulla pronuncia, è una lingua che non assomiglia molto al francese, questo perché i discendenti dei lavoratori indiani portati nell’isola dai britannici e che oggi costituiscono la percentuale più alta della popolazione, parlano diverse lingue asiatiche. Autori famosi della letteratura creola mauritiana sono Dev Virahsawmy con La Fimé de Lizié, René Asgarally con il suo Quand Montagne Pren Difé e Ramesh Ramdoyal con Le Mare Mo Mémoire. Alla letteratura in lingua francese e creola si affiancano poi opere in lingue meno parlate e scritte, come le opere in hindi, un autore locale molto apprezzato in India è Abhimanyu Unnuth.
Una piccola chicca: fu proprio alle Mauritius che Baudelaire scrisse la sua prima poesia, mentre Joseph Conrad durante uno dei suoi viaggi, arrivando alle Mauritius, vi trovò l’ispirazione per alcuni racconti, tra cui Un colpo di fortuna.
Caro iCrewer per oggi il nostro viaggio finisce qui. Torna a trovarci domani per una nuova entusiasmante avventura letteraria.