Scopriamo la Giordania, terra di conflitti, culla di religioni e patrimoni letterari.
Siamo in Giordania, uno dei luoghi più suggestivi del mondo, Terra Santa, paese incastonato nelle pagine delle Sacre Scritture come pietra preziosa di un passato intoccabile, di confini artificiali, dove, come recita la storia, a deciderne le sorti sono state le alterne vicende che nei secoli l’hanno segnata. La bagnano ad Ovest il fiume Giordano, e a Sud il Mar Morto, ma lo sguardo si perde sul grande deserto che si estende verso le terre irachene, la Siria e l’Arabia Esaudita, attraversando la Cisgiordania per arrivare fino ad Wadi Rur, luoghi che l’UNESCO conserva gelosamente come patrimonio dell’umanità.
Un Paese segnato dai passaggi degli antichi greci prima e dai romani e arabi poi, tracce indelebili lasciate in eredità agli storici e all’ammirazione dell’umanità attonita per la bellezza delle sue città, da Amman la capitale, ai resti archeologici di Petra, all’antica città dei Nebetei, scavata nella roccia di arenaria, ai castelli che spuntano tra le distese nel deserto. Tra Il Giordano e il deserto, tutto parla di un glorioso passato che, in qualche modo ha cambiato il destino del mondo. Le sue tracce sono visibili ancora oggi, la tomba di Mosè a Nebo, le acque Sante del Giordano, testimone del Battesimo di Gesù, il deserto, i suoi villaggi, custodi di una trasformazione spirituale epocale e crocevia di culture e molteplici religioni. Greci ebrei, Nebei e poi ancora i Romani, i Cristiani delle Crociate, gli Arabi, il dominio turco e infine gli Inglesi, che lo hanno guidato fino alla seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di trasformare la Cisgiordania in un unico paese arabo.
Un territorio contaminato da popoli che lo hanno invaso e devastato, rendendolo, probabilmente, vulnerabile nelle scelte politiche che lo hanno penalizzato nel tempo, costringendolo a diventare l’ago della bilancia di equilibri precari, costretto a lottare e spesso, affiancare, politiche straniere per non soccombere al potere di interventi integralisti e nazionalistici delle potenze confinanti.
LA STORIA INFINITA DI UN PAESE E DEL SUO POPOLO CHE NEL SILENZIO DEI SUOI DESERTI, HA CERCATO LA LIBERTA’ DEL PENSIERO E IL DESIDERIO DI ACCOGLIENZA MANTENENDO VIVE LA SUE ARCAICHE TRADIZIONI. MA QUANTI PREZZI DA PAGARE E QUANTE CONTRADDIZIONI…
La storia della Giordania è davvero un lungo susseguirsi di controversie, trattati, armistizi, territori acquisiti e poi ceduti. Dall’annessione del 1923, come riconoscimento ufficiale e l’insediamento di Abd Allāh primo re di Giordania, all’ammissione all’ONU nel 1956. Dalla guerra persa con Israele al doloroso Settembre nero del ’73, fino al riconoscimento dell’indipendenza della Palestina e l’appoggio del pensiero americano di una Palestina libera, la necessaria neutralità per le difficoltà economiche nella crisi causata dall’invasione irachena del Kuwait (2 agosto 1990) che sfociò nella guerra del Golfo.
Di certo le vicende storiche della Giordania avrebbero necessità di essere attentamente analizzate, avremmo di che parlare per giorni e giorni e non è certo questa l’occasione. Di certo, le fonti ci dicono che la Giordania, terra ricca di petrolio e fedele alla sua politica di neutralità, è riuscita, nel tempo, a mantenere intatti i rapporti con le grandi potenze, sfruttando le sue risorse e mantenendo saldo quella che è la sua struttura politica di monarchia costituzionale, con il re che, oltre che ad essere capo dello stato, esercita il potere esecutivo e legislativo insieme al Parlamento. Come per i giovani residenti, liberi di frequentare le scuole dell’obbligo e l’università di Amman, anche per i rifugiati palestinesi, l’istruzione è garantita dall’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), Il sistema giudiziario si basa sulla legge islamica e sulle norme del diritto europeo ma dolente nota, in Giordania, è contemplata la pena di morte e per quanto siano condivisi molti degli aspetti della realtà occidentale, la cultura beduina incide ancora molto sull’impostazione arcaica della “famiglia allargata”.
IN UN PAESE COSI’ MULTIETNICO E RICCO DI TRADIZIONI STORICHE, QUALE SARA’ LA PRODUZIONE LETTERARIA, QUALI LE INFLUENZE CHE L’AVRANNO DETERMINATA?
Anche in questo caso, la letteratura giordana, come quella araba contemporanea, è stata influenzata dalla politica, dalla poesia, dal deserto, dai siti archeologici e storici che hanno ispirato molti scrittori e “dall’antica saggezza araba”.
Mi hanno colpito alcune note riguardanti Agatha Christie, che, stregata da Petra, vi ha ambientato due romanzi, La perla di gran prezzo e Appuntamento con la morte, e il volume di Flavia Teseo Romero Due anni nel deserto del Ramm, che raccoglie la testimonianza di un lungo soggiorno nel deserto giordano durante il quale l’autrice ha vissuto con le tribù dei beduini nomadi.
Vale la pena di ricordare per il loro spessore letterario ‘Abd ar-Raḥmān Munīf (1933-2004), autore di Città di sale (1981-85, in cinque volumi), penalizzato da varie censure al quale, nel 1992, è stato assegnato il premio Sultan al-‘Uways, la massima onorificenza letteraria del mondo arabo e Fadia Faqir (1956), scrittrice e saggista anglo-giordana, autrice di Pillars of Salt (2002) e Un tè alla salvia per Salma (2007). Puoi consultare anche Gli arabi nella storia, di Bernard Lewis. Ultime carovane nel deserto, di Michael Asher. Leap of Faith. Memoirs of an Unexpected Life, della Regina Noor
Al di la di quello che, fin ora, abbiamo rivelato della Giordania, I sette pilastri della saggezza di Thomas Edward Lawrence è il testo che maggiormente è rimasto nella memoria culturale collettiva e che in qualche modo, è riuscito a celebrarla. Difficile dimenticare la trasposizione cinematografica con Peter O’Toole, io la ricordo bene, davvero magnifica!
IL SUONO DI MOLTI NOMI, CIASCUNO DIVENTATO NELL’IMMAGINAZIONE: RUMM LA MAGNIFICA, PETRA LA SCINTILLANTE, AZRAK LA NASCOSTA, BATRA LA NITIDA
Parole di Thomas Edward Lawrence (meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia). Lo scrittore scrive il suo romanzo autobiografico proprio in Giordania, durate la seconda guerra mondiale, seguendo e partecipando attivamente alla Rivolta Araba per aiutare inglesi e francesi a cacciare i turchi dal Medio Oriente. Uno speciale diario di viaggio, in cui racconta gli inevitabili combattimenti e personaggi storici, non dimentica di descrivere, tra le violenze della guerra, la bellezza dei paesaggi che l’attraversano.
Uomo, scrittore, guerriero, nel tempo, la domanda chi fosse realmente Lawrence è sorta spontanea, e cosi hanno scritto di lui”
“Qualcuno che lasciò dietro di se in Oriente più che in patria segni che il popolo comprende meglio che i potenti. Fu l’uomo che non volle farsi re e divenne molto di più”.
Un altro diario di viaggio a cui la Giordania deve forse ancora di più è Travels in Syria and the only land, in cui l’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt rivelò al mondo nel 1822 l’esistenza della misteriosa città di Petra e anche qui sono tanti gli aneddoti.
Ma di questo e di altro scopriremmo se continuassimo a scavare nella profonda ed emozionante storia di questo Paese intriso di storia, di leggende, dove il tempo sembra essersi fermato a guardare…
Davvero interessante.
Grazie… Sono Felice che sia stato di tuo gradimento, continua a seguirci…