Scorrendo la programmazione e i suggerimenti di Netflix si noterà la presenza di 365 giorni, film del 2020 diretto da Barbara Białowąs e Tomasz Mandes. Il film è tratto dall’omonima trilogia nata dalla penna di Blanka Lipinska. Il titolo originale 365 dni è il primo volume di una trilogia di genere erotico. Pubblicato per la prima volta nel 2018, divenendo subito un’incredibile successo tanto da essere tradotto in ben 30 lingue.
365 giorni: amato o odiato?
Ma entriamo nel vivo del film e del libro. La prima differenza che notiamo è la struttura psicologica e la personalità dei protagonisti. L’autrice ha lavorato molto per rendere completi Laura e Massimo, mentre nel film vengono meno alcune caratteristiche.
Laura è una donna polacca, fidanzata con Martin, uomo dedito agli amici e al lavoro e incapace di dare attenzioni all’amata. Si sentirà così tanto sola ed esclusa da lasciarlo e vivere la propria vita. Ma il giorno del suo compleanno viene rapita e da quel momento tutto per lei diventa più intrigante e appassionante. Chi non vorrebbe un mafioso e un dominatore ai propri piedi? Chiunque direi! Laura si dimostra fragile e debole dinnanzi alle pretese di quell’uomo che la fa sentire apprezzata, ma nient’altro. Non conosciamo il passato della protagonista, non sappiamo chi sia realmente perché si mostra per chi non è durante tutto il film. Provoca l’uomo, lo rifiuta poi lo vuole, è un’eterna indecisa in cerca di emozioni forti.
Sia il film che il libro sono stati definiti il nuovo Cinquanta sfumature di grigio, ma io credo che ci siano alcune differenze importanti. La prima è nella volontà della donna. Anastasia Steel ha ricevuto una vera e propria proposta formale, le è stato posto un contratto e poteva scegliere se accettare o rifiutare le proposte erotiche di Mr Grey. In 365 giorni, Laura viene rapita e inizialmente subisce passivamente gli abusi di Massimo.
Nel film traspare la visione di una donna oggetto, costretta a subire e a vedersi limitate alcune libertà. Tu cosa ne pensi?