Leonardo e la morte della Gioconda è un romanzo che ci porta nella Milano del ‘500 tra condizioni igienico-sanitarie precarie, bettole, roghi alle streghe, cimiteri e quartieri degradati.
Leonardo e la morte della Gioconda di G. P. Rossi ci mostra l’inventore nei panni di investigatore
Leonardo è una delle figure più enigmatiche del Rinascimento ma in questo romanzo lo ritroveremo nei panni di un investigatore che indaga per scoprire chi sta cercando di avvelenare la piccola Bianca, la figlia di Ludovico Maria Sforza, duca di Milano, tutto questo insieme al suo assistente Salai.
In questo romanzo sembra far parte anche la magia, cosa che Leonardo cerca di sfatare a tutti i costi essendo uomo di scienza.
C’è un unico mistero al quale ancora Leonardo non riesce a dare una spiegazione che per ora non è ancora di dominio pubblico
Leonardo e la morte della Gioconda è scritto come se fosse un manoscritto del cinquecento e ritrovato ai giorni nostri, il romanzo è scritto nella prima parte da Salai e nella seconda da Francesco Melzi, i due assistenti di Leonardo ed è ambientato in parte a Milano dove Leonardo è chiamato a indagare sull’avvelenamento di Bianca Sforza e in parte in Francia alla corte di Francesco I dove si stanno verificando morti sospette.
Questi sono gli stessi anni in cui Leonardo sta dipingendo la Gioconda e proprio in questo emblematico quadro Leonardo decide di inserire simboli ed elementi iconografici che spiegano il mistero della morte di Bianca Sforza.
La trama:
«Leonardo, che fate?» chiese subito il duca chiamandolo per nome. «Non mangiate?»
«Eccellenza, ho visto qualcosa in un momento d’estro e devo catturarlo» replicò, iniziando a tratteggiare i contorni di una donna; mi accorsi che stava ammirando Bianca e che era seduta di profilo accanto a lui.
«Che dipingete?» chiese curioso il duca.
«La gioconda ragazza» replicò Leonardo indicando con lo sguardo Bianca….
Un manoscritto creduto perduto e misteriosamente ritrovato, due storie legate tra loro. Salai, discepolo indisciplinato di Leonardo, violento e ladro, si trova suo malgrado a investigare insieme al maestro sul misterioso avvelenamento di Bianca Giovanna Sforza, presunta modella della famosa Gioconda.
Circondati da situazioni oscure e magiche, la loro avventura si dipana in una Milano del 1496, descritta in modo accurato, con i suoi Sestieri e Contrade e in mezzo ai suoi meravigliosi Navigli. Leonardo e Salai scopriranno che dietro a tutto vi è lo zampino della Francia, con il preciso intento di spodestare il Moro e di entrare a Milano, cosa che avverrà nel 1499.
A causa di ciò, Leonardo sarà costretto a fuggire e, dopo mille peripezie, dovrà rifugiarsi nella stessa Francia con il suo nuovo discepolo, Francesco Melzi. Qui la Gioconda, ovvero il dipinto di Bianca Giovanna Sforza, sarà la chiave di tutti i misteri, al centro dei quali vi sarà l’oscura presenza della strega Arima, che continuerà a tormentare Leonardo fino alla mortale resa dei conti.
L’autore G. P. Rossi
G.P.Rossi lavora nelle Telecomunicazioni, è giornalista pubblicista e scrive su “CorCom”, quotidiano online che si occupa di economia digitale e innovazione. Appassionato di scrittura, ha pubblicato:
Sherlock Holmes. La vestaglia della Contessa di Castiglione, Sherlock Holmes e la Sindrome di Abraham de Moivre, Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr. Ha pubblicato inoltre quattro saggi su argomenti quali Digital Identity, Realtà Virtuale, Blockchain e Realtà Aumentata.
Il romanzo di G. P. Rossi permette di conoscere l’arte e l’attività di Leonardo attraverso un racconto suggestivo e misterioso.
Leonardo e la morte della Gioconda è un giallo storico che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina ed è edito da Diarkos.
Mi intriga questo libro lo acquisterò sicuramente grazie per la recensione J.
Alla prossima ciao LA