Poesia: ultimo avamposto per inguaribili romantici o dono di sintesi per chi sa ricamare parole sul telaio della vita?
Uno sguardo sempre vergine sulla realtà: ecco ciò ch’io chiamo poesia.
Ad affermarlo è uno dei maggiori poeti contemporanei, Edoardo Sanguineti (1930-2010), e chi di poesia legge e un pochino mastica, non può che essere d’accordo.
Poesia è l’arte di trasmigrare parole in immagini, di usare parole come metafore, l’arte di racchiudere in poche frasi un’intera pagina, di usare parole come pennelli e colori a dipingere quadri o come, ancora, affermava Bukowski:
che differenza c’è fra poesia e prosa? la poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po.
…questo è poesia e molto altro ancora.
Darne una definizione che non copi il dizionario e fare breccia nell’immaginario di chi legge non è semplice, il concetto di poesia può anche essere soggettivo volendo (se escludiamo metrica e tecniche varie) perché tutto può essere poesia. E, lungi da essere stereotipato o relegato dentro confini di rime o romanticismi vari, lo scrivere in poesia richiede una capacità di sintesi non comune a tutti e anche qui, a ribadire il concetto, mi aiuta Italo Calvino (scusate se è poco), quando afferma che:
la poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere.
La poesia non vende molto e di poesia non si vive, i poeti laureati e riconosciuti come tali, sono pochi e neanche tanto letti, che una silloge poetica diventi un best-seller è molto improbabile: penso che questo concetto sia ben chiaro a chi scrive poesia come credo sia altrettanto chiaro all’autore che vi segnalo, Antonio Cervelli.
Antonio Cervelli nato in provincia di Caserta, vive da sempre a Napoli. E’ stato docente in Lettere Classiche e autore di numerosi studi di Critica Letteraria e Filologia. Coltiva allo stesso tempo la passione per la narrativa e la poesia, ha pubblicato diverse opere, l’ultima delle quali, uscita il 29 Novembre, è una silloge poetica:[amazon_textlink asin=’8877283955′ text=’ Sulla battigia ‘ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’cdee3ea7-f74f-11e8-b6c6-c9fdda3453ab’](Canto Lungo), edizioni L’Argolibro, con la prefazione di Giuseppe Salzano.
“Il canto di Antonio Cervelli è lungo perchè copre un arco temporale ampio: gli eventi centrali dell’esistenza vengono fissati con versi brevi, netti, spesso fulminanti…Il lettore indugia, frena il suo giusto procedere in un crescendo di insospettate emozioni..
Queste brevi frasi, tratte dalla prefazione del libro, sono già uno stimolo perché penso sia proprio questo che un lettore di poesia cerca in ciò che legge: emozioni concentrate fra le righe.