Ragioni per vivere di Amy Hempel – Il grande romanzo americano è un racconto
Il mio cuore – credevo si fermasse. Così ho preso la macchina e sono andata a cercare Dio scrive Amy Hempel aprendo “Nella vasca“, il primo racconto di Ragioni per vivere
Ragioni per vivere – Tutti i racconti viene ripubblicato da SEM, nella traduzione di Silvia Pareschi, dieci anni dopo la prima edizione italiana di Mondadori, ed è una raccolta che racchiude gli scritti di tre decenni e che Rick Moody, che ha curato l’introduzione all’edizione americana, definisce “di una compattezza quasi giapponese”.
La prima raccolta di racconti di Amy Hempel fu pubblicata a metà degli anni Ottanta, quando la scena letteraria americana vide un inaspettato rinascimento della forma del racconto con l’arrivo di voci quali Raymond Carver, Richard Ford, Jay McInerney, grazie anche al lavoro dell’editor Gordon Lish, il maestro della limatura, della riduzione, della semplicità stilistica. Ma la prosa di Amy Hempel è più facilmente assimilabile a quella di alcune “maestre”, da Cynthia Ozick a Grace Paley, ad Alice Munro. I suoi personaggi, feriti, irrequieti, non meno tragici di quelli di Carver, non si lasciano distruggere da avvenimenti imprevisti e inevitabili, da errori e scelte sbagliate. Hanno infatti imparato a contare su piccoli trionfi quotidiani di umorismo e ironia per trasformare le cicatrici in ragioni per continuare a vivere; e ad attingere alla riserva di forza dell’animo femminile, fatta di sincerità, capacità di emozione e di relazione, non solo con le persone ma con il mondo animale, o vegetale.
Lo stile della Hempel è composto da digressioni narrative molto ampie – storie nelle storie, accenni a vite destinate a rimanere sconosciute – che, grazie alla loro incompletezza, convogliano il ritmo verso piccole fratture costituite da singoli periodi, improvvisi, che rivelano molto altro. Due scelte narrative ricorrono per tutta la raccolta: lasciare alla fine del racconto la risoluzione dell’intera storia o disseminare il messaggio all’interno della narrazione. Una delle particolarità di Amy Hempel, quando inizia a lavorare a un nuovo racconto, è che scrive subito la prima e l’ultima frase.
Intervistata da Sarah Manguso per The Believer spiega che è come “tracciare i contorni di un disegno”, dentro cui è libera di esplorare le possibilità offerte dalla storia.
Amy Hempel Ragioni per vivere – Tutti i racconti. Mondadori.
Amy Hempel è nata nel 1951 a Chicago ed è cresciuta a Denver. Un’infanzia di cui ricorda “le letture e la presenza costante di animali”. A sedici anni va a vivere a San Francisco, dove trova lavoro come giornalista. In California, nel giro di pochi anni, perde la madre e una zia, entrambe suicide, e una cara amica malata di leucemia, a cui dedica il suo primo racconto, “Nel cimitero dov’è sepolto Al Jolson”.