Caro iCrewer questa volta ti segnalo un romanzo della narrativa del novecento inglese, “Più uomini che donne” di Ivy Compton Burnett, rilanciato dalla casa editrice Fazi, proprio nell’anno nel quale ricorre il cinquantesimo della sua morte, in uscita il 21 marzo.
“Nessuno è chi dice di essere”
Il tema chiave, caro all’autrice, riguarda le dinamiche familiari e i grandi drammi della vita, da lei affrontati con un umorismo sottile ma pungente. In questo romanzo racconta di un microcosmo femminile e di segreti celati per tanto tempo e svelati, poi, ad uno ad uno grazie ad una serie di colpi di scena.
Leggiamo insieme la trama: In una prospera cittadina inglese a inizio Novecento, un grande istituto femminile è diretto da Josephine Napier, un generale ingioiellato: alta e austera, un viso regale, «vestita e pettinata in modo da esibire i suoi anni, anziché nasconderli». Impeccabile in ogni gesto e in ogni parola, è il punto di riferimento imprescindibile per tutti, le studentesse, il corpo docente e i suoi familiari: il marito Simon, oscurato dalla personalità della moglie, il figliastro Gabriel, il fratello Jonathan, vedovo calato nel ruolo dell’anziano zio e amante segreto ma non troppo di Felix Bacon, giovane sfaccendato. Al gruppo si unisce presto Elizabeth, una vecchia conoscenza di Josephine che viene assunta come governante e porta con sé la figlia Ruth. Le giornate sono scandite da una serie di rituali obbligati e da dialoghi in cui si dice tutto e niente, botta e risposta infiocchettati che in realtà nascondono universi interi. Finché un tragico evento inaspettato fa precipitare ogni cosa, dando vita a una reazione a catena che sconvolgerà le vite di tutti e porterà a galla il lato oscuro di ognuno. Nessuno è chi dice di essere, e dietro alla spessa patina del codice vittoriano si nascondono segreti celati per intere esistenze. Verranno fuori tutti, uno dopo l’altro.
Ivy Compton–Burnett
Scrittrice britannica premiata e apprezzata da autori di grande prestigio. Nasce a Londra e vive una vita familiare infelice, da questa esperienza trae ispirazione per scrivere i suoi venti romanzi, tutti di matrice autobiografica e incentrati sul tema del dispotismo familiare.