Caro iCrewer, sono a segnalarti oggi il libro di un autore Self che mi incuriosisce sempre più, e sto parlando di Salvatore Scalisi; ho già segnalato due suoi romanzi, un poliziesco e un giallo e, anche se non ho avuto il piacere di leggerli, hanno stuzzicato la mia fantasia. Il libro di oggi è invece un viaggio in un mondo parallelo al nostro, parallelo e invisibile, ma colmo di sentimenti, emozioni, e se vogliamo anche poesia: quello dei clochard; il titolo è L’uomo dei piccioni. Andiamo a curiosare tra le pagine di questo racconto.
Sarà che mi chiamo Stefania, sarà che oggi è Santo Stefano, sarà che a istinto sto già provando empatia verso il protagonista, ma sono davvero curiosa di sapere quale viaggio intraprenderà il nostro Stefano, se troverà la pace che cerca e soprattutto se tornerà… Quelle sul senso della vita, della soddisfazione personale, degli obiettivi raggiunti o ancora da raggiungere sono riflessioni che, almeno per quanto mi riguarda, giungono spesso e volentieri a turbare le mie notti e in special modo durante l’ultimo mese dell’anno, dove pare imperante il bisogno di vivere in abbondanza e in compagnia, mostrando benessere materiale ed emotivo non soltanto agli altri ma in primis a noi stessi; e se ciò non avviene, si soffre. Ma perché succede tutto questo? Quale può essere il disagio di fondo scatenante? Forse è nascosto tra le tavole imbandite, tra gli spettacoli televisivi che ostentano un mondo fin troppo teatrale, nel quale nessuno alla fin fine si rispecchia. Forse sono solo pensieri personali, o forse in questo libro si celano risposte che si possono trovare andando a conoscere ciò che non si vede, ciò che rifiutiamo, ciò che paventiamo, ma che in realtà è un mondo che dovremmo imparare a conoscere poiché anch’esso colmo di sentimento: la solitudine.