Ambientato in un’Emilia Romagna della fine degli Anni Novanta, Maria Teresa Rossitto ci racconta di un viaggio alla ricerca delle proprie radici dalla Slovenia alla Croazia
“Lettere dal confine orientale“: una vicenda umana che ci riporta in un’Istria dell’immediato dopoguerra, quando la cessione dei territori agli slavi significò l’abbandono di quelle terre dalla maggioranza degli italiani
“Per troppo tempo, per ragioni storiche e politiche, il silenzio ha privato gli istriani di un giusto giudizio. Per troppi anni sono stati considerati profughi fascisti che si dovevano vergognare di essere fuggiti dalla nascente Repubblica federale Iugoslava, ultimo baluardo del confine del blocco sovietico. Il muro del silenzio, mai veramente ermetico, è stato rotto a più riprese dalla destra italiana. Poche personalità provenienti dalla sinistra, passati i decenni, hanno alzato la voce in difesa di una verità scomoda al Partito Comunista Italiano. Associazioni dalmate istriane ne sono nate tante, ma difficilmente hanno avuto quella visibilità a livello nazionale, che le vicissitudini della diaspora, avrebbero meritato. A pochi il nome di Vergarolla evocherà qualcosa, anche se fu una immane tragedia nella quale molti polesani persero la vita. Per molti di noi, il ricordo che Trieste ritornò Italiana a due lustri dalla fine della guerra, è un ricordo flebile scolastico e forse retorico”
Questo romanzo vuole essere una testimonianza, un’eredità di conoscenza sulla diaspora giuliano-dalmata, che per troppo tempo è stata rimossa dalla cultura collettiva
L’AUTRICE
Maria Teresa Rossitto è nata a Torino negli anni sessanta. Si ritiene una sognatrice e le è sempre piaciuta la letteratura europea e sudamericana: Simenon, Durrematt, Amado, Saramago, Allende solo per citarne alcuni. Tra gli italiani: Maraini, Morante, Erri De Luca. Ha frequentato il liceo classico e poi la facoltà di giurisprudenza laureandosi con una tesi in diritto canonico. I primi anni dopo la laurea ha insegnato materie giuridiche, ha fatto l’impiegata e ha collaborato in due studi legali. Nel 2004 c’è stata una prima svolta, ha frequentato un corso della Regione Piemonte in addetto stampa e li ha scoperto il piacere della scrittura. Poi è diventata giornalista pubblicista presso una testata torinese free press, occupandosi prevalentemente di attualità, luoghi da scoprire, e della pagina personaggio. In quel momento è nato il germe della scrittura associato all’analisi psicologica dei personaggi. Nel 2011 ha aperto il suo primo blog nel quale ha iniziato ad inserire racconti e articoli di attualità. Sempre nello stesso anno ha frequentato un corso di sceneggiatura presso l’istituto Fellini di Torino. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro di racconti: “Vite Sospese”. Nel 2014 ha realizzato un audioracconto, tratto da Vite Sospese, che è scaricabile gratuitamente dal sito alla pagina pubblicazioni, in collaborazione con l’attrice di Torino Spettacoli, Cecilia Cernicchiaro, che ha prestato la sua voce. Il racconto da cui è stato tratto il podcast si intitola: “Il pittore della spiaggia”. Nel gennaio 2016 ha pubblicato il primo romanzo “Schopenhauer 24” con Arca Edizioni, un giallo sociale ambientato a Torino, con prefazione di Don Fortunato Di Noto, il sacerdote siciliano che da anni si batte contro la pedofilia e la pedopornografia on-line. Ha presentato il romanzo al Salone Internazionale del libro di Torino 2016 nello spazio dedicato agli editori piemontesi. Il romanzo è approdato anche alla Fiera Internazionale di Francoforte (Buchmesse). Da anni coltiva una passione che è quella per la filosofia. Sia nei racconti che nel romanzo troverete sempre un richiamo a qualche teoria filosofica.