Caro iCrewer, sono aggi a segnalarti un… rosa che ha cambiato colore, ed è diventato giallo. Si tratta de “L’enigma delle anime perdute” di Manuela Paric’, autrice che avevo segnalato tra le partecipanti al Festival Romance appena concluso
Non indugio oltre e ti spiego subito cosa ha attirato la mia attenzione su “L’enigma delle anime perdute“: L’autrice Manuela Paric’ è stata tra le partecipanti al Festival Romance tutto italiano svoltosi a Milano il 29 giugno scorso e, avendo da preparare un articolo su di lei, sono andata a cercare informazioni su internet riguardanti i suoi lavori; inaspettatamente, il primo libro che è comparso a seguito della mia ricerca è stato questo titolo, la cui cover già faceva presupporre che no, forse non si trattava proprio di un romanzo rosa. Mi sono comunque assicurata di non aver commesso qualche errore e poi ho provveduto a trattare di questa autrice nell’articolo, riscontrando che il suo nome compariva proprio tra le iscritte al Festival. Ma mi è rimasta molta curiosità nei suoi riguardi e ovviamente su questo giallo, di cui adesso vi trascrivo la trama e che sarà la mia prossima lettura: sarà una delusione o una graditissima scoperta? Stay tuned, lo scopriremo presto.
“Un sole pieno, giallo e caldo. Non una nuvola. Nessuna brezza. Afa. Le strade luccicanti come se fossero state cotte dentro una gigantesca fornace e piccioni che si riparano all’ombra di alberelli cittadini. Una Piacenza torrida e immobile. Un malato di mente fugge da una clinica, qualcuno muore, altri si fanno domande. Atmosfere vivide, una matassa di informazioni apparentemente inutili e uomini e donne che sono caricature di se stessi. In questo scenario si muovono molti dei personaggi conosciuti nel racconto/prologo sperimentale “L’enigma delle scarpe rosse”, fra tutti Jean-Luc Mocha. Attraverso i pensieri, la flemma e la sensibilità del protagonista il racconto si dipana confinando a margine della storia le autorità e le consuete indagini di investigatori infallibili.
Un giallo alternativo di circa 40.000 parole.”
L’AUTRICE
Grazie!
Dimenticavo… hai ragione… È un noir (Anche un po’alternativo) a tutti gli effetti. Per fortuna al festival mi avete accettato con tutte le mie ombre come autrice e come designer. Grazie ancora! Manu
Ciao Manu, posso chiamarti così, come un’amica? Ho affidato il tuo libro a recensore che avevo pensato, Stefania. Il libro dovrebbe arrivarle a giorni così ha pensato di annunciarlo con questo articolo
Grazie del pensiero. Speriamo piacciano le cose un po’ strane. E… ovvio che mi devi chiamare Manu!
Puoi scommetterci che mi piacciono le cose strambe! 😉 non vedo l’ora di leggerti!
Fantastico. Che la follia ci unisca!