La letteratura come denuncia e impegno civile contro la criminalità organizzata, ovvero Roberto Saviano e i suoi libri.
Roberto Saviano è uno scrittore che non ha certo bisogno di presentazioni ufficiali, napoletano classe 1979, a 23 anni comincia la carriera di giornalista presso importanti quotidiani nazionali e nel 2006 pubblica Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, libro-denuncia che, oltre ad un grandissimo successo di vendite, è diventato un film per il cinema e una serie per la TV, trasmessa da RAITRE e distribuita in oltre 150 Paesi, con un vastissimo seguito di pubblico.
Per il suo impegno socio-civile, Saviano, paga ancora un prezzo molto alto: è costretto a vivere sotto scorta. La pubblicazione di Gomorra ha dato non poco fastidio alla criminalità organizzata campana, le reazioni, le ritorsioni e le minacce di morte, non si sono certo fatte attendere!
con gomorra non pretendevo tanto di avere successo quanto di cambiare le cose, svegliare la gente, costringerla a vedere l’orrida realtà neppure tanto nascosta.
La bocca di uno scrittore impegnato nella denuncia della verità, non si tappa neanche di fronte alle minacce di morte, con la conseguenza che Saviano vive da dodici anni sotto scorta. Ultimamente alcune botta-risposta con l’attuale Ministro degli Interni, conseguenza della chiara posizione dello scrittore contro alcune politiche del governo, hanno prodotto dichiarazioni che fanno temere l’abbandono della protezione dello Stato. Speriamo che prevalga il buonsenso, la camorra non scherza di certo con i suoi oppositori e Saviano è un suo oppositore a pieno titolo.
Il libro di Roberto Saviano che mi piace segnalare oggi, è del 2016, edito da Feltrinelli ed ha un titolo alquanto inquietante: [amazon_textlink asin=’8807890380′ text=’ La paranza dei bambini.’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a358283f-332b-40c9-bb08-9a26b62d8432′] Premetto (e ci scherzo anche sopra) che “la paranza non è una danza che si balla nella latitanza”, come qualcuno cantava qualche anno fa… La paranza è una tipica barca, usata per la pesca a strascico, impiegata comunemente nella marineria italiana. Pesca a strascico, uguale a cattura di pesce di ogni tipo e misura: paranza dei bambini, è un titolo di libro che è tutto un programma, quindi.
“La paranza dei bambini è la storia di un gruppo di adolescenti decisi a conquistare Napoli. Un gruppo di fuoco, una paranza, appunto. Ragazzini che sfrecciando sugli scooter e sparando all’impazzata con pistole semiautomatiche e AK47, controllano strade e quartieri. Ragazzini che non hanno paura nè del carcere nè della morte, perchè sanno che l’unica possibilità a loro disposizione è giocarsi subito la vita. “I soldi li ha chi se li prende, non chi sta ad aspettare che qualcuno glieli dia”. Paranza è nome che viene dal mare: sono le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce e come nella pesca a strascico, la paranza va a pescare persone da ammazzare”.
Come Gomorra pubblicato nel 2006, Vieni via con me pubblicato nel 2011, Zerozerozero nel 2013, anche La paranza dei bambini è un libro-denuncia di una realtà che fa rabbrividire e che, spesso, supera la fantasia.
Il prossimo 13 Febbraio, La paranza dei bambini, sarà visibile in tutte le sale cinematografiche, girato fra Napoli e Forcella con attori esordienti, è diventato un film distribuito dalla Vision Distribution.