Un libro per non dimenticare il passato recente, la storia che letta nella giusta prospettiva continua ad insegnare, ancora oggi.
“Quelli che non ricordano il passato, sono condannati a ripeterlo”, mi piace iniziare cosi questa segnalazione, con questa frase incisa in trenta lingue diverse, su un monumento nel campo di concentramento di Dachau. E se pensi che le pubblicazioni, i romanzi, le storie e i libri su quanto successo durante la Seconda guerra mondiale siano tanti, fai un grosso errore: non saranno mai abbastanza. L’uomo è una strana bestia che tende a rimuovere le atrocità, a non dar loro troppo peso, specie se vissute da altri in epoca lontana e a ripetere i medesimi errori con cadenza impressionante, se guardiamo, leggiamo e interpretiamo la storia con sguardo limpido e aperto.
Per questo ti segnalo, oggi, La ninna nanna di Auschwitz di Mario Escobar, scrittore spagnolo, edito dalla Newton Compton Editori e pubblicato agli inizi di Maggio: “Un libro che ha già colpito al cuore milioni di lettori in Spagna ed è ispirato alla storia vera di una donna, Helene, che ha sacrificato tutto per salvare le vite innocenti dei bambini, nel terribile campo di sterminio, nel corso della seconda guerra mondiale”.
In una mattina come tante del 1943, Helene Hannemann sta accompagnando i suoi figli a scuola, quando la polizia tedesca la intercetta e la costringe a tornare sui propri passi. Prende corpo così la sua paura più oscura: gli agenti delle ss intendono infatti prelevare i suoi cinque bambini e suo marito, di etnia rom. Anche se è tedesca, Helene si rifiuta di essere separata dalla famiglia e decide di affrontare insieme ai suoi cari un destino che non avrebbe potuto immaginare nemmeno negli incubi più spaventosi. Dopo una terribile marcia attraverso il continente, Helene e la sua famiglia arrivano ad Auschwitz e si ritrovano a essere diretti testimoni degli orrori nel campo di concentramento nazista. Suo marito Johann viene portato via, lei e i figli invece vengono assegnati alla sezione del campo destinata ai rom. Helene, in quanto tedesca e infermiera, ha però un trattamento privilegiato e lo spietato dottor Mengele le propone di gestire un asilo per i piccoli prigionieri. Fisicamente ed emotivamente provata, Helene diventerà per loro un rifugio: con la sua vita darà una straordinaria prova di gentilezza e altruismo in grado di illuminare il momento più buio della storia dell’umanità…
«Questo romanzo sulla vita di Helene Hannemann ci fornisce un altro punto di vista attraverso cui guardare agli orrori dell’Olocausto.»
(Booklist)
Mario Escobar Golderos, spagnolo, laureato in Storia, ha scritto numerosi libri e articoli sull’Inquisizione, sulla Riforma protestante e sulle sette religiose. Direttore di una ONG, dirige la rivista Nuova storia per il dibattito e collabora come cronista in varie pubblicazioni.
Le sue opere hanno ottenuto svariati successi e sono state tradotte in diverse lingue. Tra esse ricordiamo la biografia di Papa Francesco, Il primo papa latino americano del 2013.