Una nuova edizione del più famoso fra i gialli storici italiani. Ironia, garbo, umorismo e tanta suspence, per un libro del 1972, diventato anche film.
Domenica è sempre domenica, cantava qualcuno nella metà del secolo scorso e, sempre nel secolo scorso lo stra-famoso Buona domenica di Antonello Venditti, imperversava e riempiva le radio locali di note e dediche, specialmente la domenica mattina. Adesso, giunti al primo ventennio del ventunesimo secolo, la domenica non ha certo perso il suo fascino e non ha smesso di essere attesa come giorno di riposo, malgrado si tenda ad uniformarla agli altri giorni feriali, immolandola sull’altare del consumismo. Cantata in tante lingue, aspettata e amata, quando arriva sembra trascorrere in un lampo e già al pomeriggio anticipa i pensieri della nuova settimana che comincia.
L’ho presa larga? Ho divagato un po troppo? Forse si! Ma considerando che oggi, coincidenza, è domenica, ti voglio parlare di uno dei gialli italiani più famosi e letti. Edito per la prima volta nel 1972, in un primo tempo, i due autori Carlo Fruttero e Franco Lucentini, avevano avuto l’idea di intitolarlo La signorina torinese, cambiato poi con un titolo più inerente alla storia raccontata: La donna della domenica.
Con La donna della domenica, edizioni Mondadori e in seguito, ri-edito nel 1975, nel 2000, nel 2015 e recentemente il 26 Marzo nel 2019, sempre da Mondadori, i due scrittori-amici avviarono una lunghissima e fortunata collaborazione che ha visto uscire dalla loro penna e dalla loro fantasia, altri libri, tutti ri-editi nel corso degli anni: Il palio delle contrade morte, A che punto è la notte, La verità sul caso D., tanto per citarne alcuni.
Fruttero & Lucentini, nati rispettivamente nel 1926 e nel 1920, sono la più bella coppia della narrativa e del giornalismo italiano. Appassionati di letteratura e in particolare di gialli e fantascienza, legati da una profonda amicizia umana e letteraria, iniziarono a scrivere in collaborazione alla fine degli anni Cinquanta e continuarono per mezzo secolo, fino alla morte per suicidio di Franco Lucentini, nel 2002.
Carlo Fruttero, dopo la morte dell’amico e collaboratore, proseguì da solo la carriera di scrittore, fino a quando non passò a miglior vita nel 2015. Alla bella età di 86 anni.
Ambientato a Torino, La donna della domenica, tradotto anche in film da Luigi Comencini nel 1975, protagonisti Marcello Mastroianni e Jacqueline Bisset, è come dicevo sopra, il primo giallo italiano di enorme successo. La protagonista, Anna Carla, è una signora della Torino bene: mondana, intelligente, e spiritosa, a cui i due autori, costruiscono intorno un mistero che si “snoda tra i vizi, l’ipocrisia, le comiche velleità della borghesia piemontese, tra architetti misteriosamente assassinati, dame dell’alta società affascinanti e snob, poliziotti e industriali. Sullo sfondo vi è una Torino in apparenza ordinata e precisa fino alla noia, che nasconde un cuore ribelle e malefico”.
Ho letto La donna della domenica qualche anno fa e, pur non amando particolarmente i gialli, lo rileggerò molto volentieri. Un classico così ben architettato e con una bella dose di ironia e umorismo si rilegge con vero piacere. E lo consiglio vivamente anche a te, potrebbe essere una bella lettura nelle domeniche di relax, perchè no?