La casa del manoscritto maledetto, di Claudio Aita già autore del bestseller Il monastero dei delitti entrambi editi da Newton Compton
La casa del manoscritto maledetto un grande thriller storico magistralmente scritto da Claudio Aita, intreccia una misteriosa scomparsa, un manoscritto di magia nera e il solito protagonista il prof. Geremia Solaris di nuovo in pericolo a causa dell’indagine che sta conducendo.
Quindi lo ritroviamo per la seconda volta ad investigare, il caro prof. Geremia Solaris.
Il protagonista in questa narrazione ha ancora cinquan’anni, tra il primo e il secondo romanzo nulla è cambiato per certi versi, non è neppure invecchiato però un anno è passato, sì perché il primo romanzo è uscito nel 2018 mentre il secondo nel 2019. L’ambientazione è sempre Firenze, ma questa volta l’indagine prende un’altra piega, infatti Geremia si ritroverà a dover decriptare un manoscritto risalente alla Firenze Rinascimentale, epoca dedita all’occulto, all’alchimia e alla ricerca della Pietra Filosofale.
Nella stesura precedente lo abbiamo conosciuto per la sua vita in preda allo sbando, un tempo era dedito allo studio di antichi reperti sacri e profani e che alla veneranda età, cinquanta per l’esattezza si ritrova squattrinato, disinteressato, depredetato dalle sue ambizioni e in preda ai fumi dell’alcool perché preferisce come compagnia una bottiglia di Chianti. La prima indagine ha sempre come ambientazione Firenze, ma una Firenze medievale collegata attraverso un filo sottile che si dipana e si ricollega ai giorni nostri e le orribili morti di secoli or sono sembrano allinearsi ai delitti che hanno terrorizzato la città e le sue campagne negli anni Ottanta.
Nella seconda indagine ritroviamo:
Geremia Solaris ha cinquan’anni ma non ha ancora rimesso in sesto la sua vita: si attribuisce la colpa per la morte della moglie, non riesce a pubblicare il suo romanzo e la bottiglia di Chianti è l’unica amica fedele che gli è rimasta. Un giorno incontra un avvocato che intende assumerlo per conto di un uomo misterioso. Incuriosito, Geremia lo segue in una villa nel circondario di Firenze e qui incontra il conte Guidi, prossimo a morire, ma deciso a ritrovare suo figlio, sparito in circostanze misteriose. Il conte sostiene che è stato ammaliato da una giovane donna, che deve averlo indotto a svuotare il conto in banca e fuggire. Ma la presenza di Geremia è cruciale perché nell’appartamento dell’uomo è stato rinvenuto il Libro delle Evocazioni, un antico manoscritto di magia nera. Il conte teme che l’incolumità di suo figlio sia a rischio e vuole ricorrere alle abilità di Geremia per ritrovarlo. Lo ritiene, infatti, l’unico in grado di decifrare l’antico volume. Quello che Geremia non sa è che accettare significherebbe, una volta ancora, mettere la sua vita in grave pericolo.
Quali segreti nasconde l’antico manoscritto?
Hanno scritto di Il monastero dei delitti:
«Un romanzo che ci offre un’immagine inedita e inquietante di Firenze.»
Il Messaggero
«Lo stile fluido e incalzante, il lessico colto e raffinato, ma soprattutto la cura quasi maniacale degli elementi storici e sociali in cui i personaggi si muovono lo rendono
uno dei migliori thriller letti negli ultimi anni.»
Leggere:tutti
«Un thriller incandescente.»
Il Mattino
Conosciamo l’autore: Claudio Aita
friulano di Buja, nato in Svizzera nel 1962. Ha vissuto tra il Friuli e la Toscana, dove attualmente risiede. Si è laureato a Firenze con una tesi in Storia della Chiesa, infatti è un esperto di Storia della Chiesa e Storia Medievale, oltre che musicista, scrittore ed editore nel settore dei Beni Culturali. È autore di due testi di successo sui rapporti fra religione e cultura alimentare. La Newton Compton ha già pubblicato Il monastero dei delitti.
Un romanzo questo, scritto con intricata minuzia per i dettagli storici, per come ti fa vivere Firenze passo dopo passo e a spasso nel tempo. Consigliato a chi è un buon intenditore appassionato di storia e non vuole smettere di imparare, a chi piace il genere thriller e chi ha buon fiuto per i misteri.