Il manifesto della Capitana della Sea-Watch-3
Caro iCrewer, l’autrice del saggio in uscita lunedì 4 novembre per Garzanti non ha bisogno di presentazioni: dopo i chiacchierati fatti di questa estate, Carola Rackete è diventata celebre in tutta il mondo. Il mondo che vogliamo è il suo manifesto personale, in difesa dell‘ambiente e dei diritti umani: due temi caldi, di cui si parla senza sosta e che vede agguerrite fazioni schierate su fronti opposti.
Sei curioso di sapere cosa la Capitana della Sea-Watch-3 ha da dire a riguardo? Ecco la sinossi del suo appello:
«Carola Rackete è la giovane donna che nel giugno scorso, dopo giorni di richieste di aiuto e attesa in acque internazionali, ha sfidato i divieti delle autorità per portare in salvo i migranti presi a bordo della Sea-Watch 3, diventando in pochi giorni un simbolo globale di coraggio, giustizia e fedeltà ai propri ideali. Ma Carola Rackete è molto più di quello che i media internazionali hanno raccontato in quei giorni concitati: è un’attivista con una chiara visione e una fortissima passione civile, un modello per tanti ragazzi e ragazze che scelgono di impegnarsi per un mondo migliore. Con questo appello appassionato e convincente motiva le ragioni delle sue battaglie e ci ispira a combattere in difesa dell’ambiente, dei diritti umani, del futuro del pianeta, perché oggi agire non è più una scelta ma una urgente necessità. Prima che sia troppo tardi.»
E un breve estratto:
«La storia del nostro pianeta ha raggiunto un punto di svolta: gli ecosistemi vengono distrutti, il sistema climatico sta crollando, e se non proteggiamo i diritti di altri esseri umani, anche i nostri diritti saranno presto in pericolo.»
Il mondo che vogliamo è un libricino di poco più di un centinaio di pagine, ma che racchiude la filosofia e l’impegno di una delle più influenti attiviste sociali del momento. Il ricavato dalla vendita sarà devoluto all’Associazione broderline-europea Menschenrechte ohne Grenzen e.V., la quale si occupa di diritti umanitari: si batte a favore dei profughi e si oppone alla criminalizzazione di coloro che li aiutano.