IN OCCASIONE DEL VIA DEL NUOVO PROGRAMMA DI JOVANOTTI, RISCOPRIAMO LA BELLEZZA DEL SUO LIBRO “IL GRANDE BOH!”
Il grande Boh! è stata la prima cosa a cui ho pensato quando ho letto la notizia che oggi inizia su Rai Play il docu-trip Non voglio cambiare pianeta realizzato da Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini.
Il ragazzo fortunato, non è infatti nuovo a iniziative del genere, ovvero prendere la bicicletta e pedalare in solitaria sulle strade di luoghi lontani alla scoperta dell’essenza della terra e sopratutto dell’essenza della vita. I miei cassetti della memoria sono subito volati alla fine degli anni ’90, precisamente al 1998, quando è uscito il suo libro Il Grande Boh! per Feltrinelli.
Un libro che ho apprezzato tantissimo e che purtroppo attualmente non ho a disposizione, essendo ancora nella libreria della mia vecchia casa, o meglio in quella dove non posso tornare da qualche settimana per via della quarantena. Un libro che sicuramente posiziono in alto nella classifica dei libri della mia vita, e che di conseguenza, ti consiglio in questa nostra rubrica del Leggilo anche tu.
IL GRANDE BOH! – IL LIBRO
L’analogia del nuovo programma che andrà in onda sulla piattaforma digitale Rai Play con il contenuto del libro è davvero evidente. Ventidue anni dopo Il grande Boh!, Lorenzo torna a documentare un suo viaggio condividendo emozioni, avventure e sentimenti con il grande pubblico. Certo il mezzo televisivo è ben diverso da quello letterario ma la curiosità di non perdere neanche una puntata del viaggio, per quanto mi riguarda, trova origine proprio dalla conoscenza del percorso svolto dal cantante raccontato nel libro.
Il grande Boh!, come detto, è uscito nel 1998, ed è una sorta di diario scritto da Jovanotti, durante il suo viaggio in solitaria in bicicletta sulle strade dell’Africa e della Patagonia. Un viaggio che allora è servito come fonte di ispirazione per la scrittura dell’album L’Albero, a mio avviso uno dei più belli della straordinaria carriera dell’artista di Cortona.
Pagina dopo pagina si susseguono i giorni che passano, i chilometri percorsi, gli incontri con la gente di culture diverse, l’avventura del chiedere ospitalità ad uno sconosciuto, la grandezza del sentirsi fratello con ogni abitante del mondo e sopratutto una serie di riflessioni ed emozioni sul senso della vita. Un percorso che si sviluppa su una cartina geografica ma anche un viaggio interiore che pone il lettore davanti a grandi temi esistenziali.
Il sentimento della lontananza dagli affetti, la gestione della mancanza di qualcuno, il trovarsi soli sotto il cielo di notte e l’apprendimento di altri modi di percepire la vita. Tutte sensazioni che convogliano in nuovi versi, poesie, canzoni che trovano spazio tra le cronache giornaliere degli eventi.
Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, con grande rispetto del pianeta, attraverso le pagine de Il Grande Boh!, Jovanotti si carica il lettore sulle spalle e con grandissime qualità narrative e di scrittore lo trascina sulla canna della sua bicicletta facendogli provare davvero le emozioni del suo viaggio. Non per nulla, la critica, a suo tempo, ha davvero ben accolto questo libro, qualcuno addirittura ha azzardato il paragone con il padre della scrittura on the road: Jack Kerouac.
NON VOGLIO CAMBIARE PIANETA – LA MINI SERIE TV
Immagino dunque che Non voglio cambiare pianeta, questo nuovo docu-trip in onda da oggi sulla piattaforma digitale della Rai, a pochi giorni dalla giornata mondiale della terra , ricalchi a grandi linee l’esperimento già provato con il libro.
Certo sono passati ventidue anni, sicuramente le riflessioni e le emozioni dell’artista saranno modellate dalla maturità artistica e personale raggiunta, ma sono curiosissimo di affidarmi ancora una volta al buon Lorenzo per viaggiare con la fantasia.
Del resto, in questi giorni di arresti domiciliari, un programma come questo casca proprio a fagiolo. Immagini di mondi lontani che faranno venire voglia di evadere, fuggire e trovarsi catapultati in realtà che stuzzicano i nostri sogni.
Che poi, pensandoci bene, è un po’ l’effetto che fanno i libri.