Teorie, studi archeologici e molto altro tra le pagine di Il castello di Rivarola di Fabrizio Benente.
Ciao iCrewer! Ti piace la storia? Non intendo solamente i romanzi storici, ma anche i saggi e le opere di divulgazione. Trovo che sia sempre interessante approfondire vari aspetti del sapere e della conoscenza, magari cercando di ricostruire il nostro passato. Per questo sono contenta di proporti Il castello di Rivarola di Fabrizio Benente, pubblicato da Oltre edizioni.
Le indagini condotte a Rivarola si inseriscono nel quadro di un più ampio progetto di studio sull’incastellamento ed il popolamento medievale della Liguria Orientale e sono nate – nel 1996 – da una doppia esigenza. Si intendeva, infatti, avviare un’indagine archeologica “campione” nell’ambito di un insediamento fortificato genovese e, in particolare, del castello che, alla luce delle fonti scritte, risultava essere stato il più importante nel quadro della politica di espansione genovese nell’area del Tigullio nella prima metà del XII secolo. Si voleva, inoltre, verificare la possibilità di un incastellamento signorile anteriore al 1132, data della conquista genovese del colle di Rivarola. Entrambi gli elementi erano ipotizzabili sulla base dell’analisi delle fonti scritte, ma anche considerando la posizione strategica del castello, ubicato in corrispondenza del punto di congiunzione di tre sistemi di valli (Val Fontanabuona, Val Graveglia e Valle Sturla), al centro di un’area di forte sviluppo di poteri locali tra XI e XII secolo. Le ricerche sono riprese nel 2018, nel quadro delle attività della Cattedra di Archeologia medievale dell’Università di Genova. Il volume ripropone e, soprattutto, aggiorna alcuni testi già editi e presenta i dati emersi dalle nuove campagne di scavo, di rilievo e di studio.
Testi di Fabrizio Benente, con contributi di Giada Molinari, Andrea Pollastro et al.
L’autore
Fabrizio Benente ha studiato archeologia in varie università e ora è professore associato di Archeologia cristiana e medievale all’Università di Genova. Ha partecipato a scavi in tutto il mondo: dall’Italia all’Israele, dalla Grecia alla Tunisia, in Libano, Crimea e non solo.
Ha diretto il Museo archeologico di Sestri Levante, il Polo archeominerario di Castiglione Chioavarese e curato produzioni multimediali e di documentari televisivi.