I figli del mastro vetraio di Maria Gripe
Maria Gripe con questo libro vinse il premio Andersen nel 1974. Risulta tutt’oggi essere uno dei romanzi più conosciuti della letteratura per ragazzi per quanto riguarda il Nord Europa.
Nell’antico paese di Penuria vivono i fratellini Pietro e Chiara insieme alla mamma Sofia e al papà Alberto, che nella sua piccola bottega di vetraio realizza i più bei vasi e bicchieri della regione. Ma proprio quando la famiglia va a venderli alla grande fiera di primavera, Pietro e Chiara vengono rapiti dal Sovrano della Città dei Desideri. Comincia così la loro avventura in un palazzo incantato, pieno di meraviglie, giocattoli e leccornie, ma sospeso in un’inguaribile solitudine, governato da una Sovrana che a forza di avere tutto ciò che vuole ha perso ogni gioia di sognare, e dalla malvagia tata Nana con il suo triste uccellino in gabbia, il cui canto penetrante può frantumare ogni cristallo. Fino a quando a Palazzo arriva Svolazza Beltempo, una misteriosa vecchietta con un lungo cappotto e un cappello ornato di farfalle, che tesse tappeti magici in cui può leggere il futuro. Insieme a lei l’inseparabile Savio, il corvo da un occhio solo, che ha perso l’altro nel pozzo della saggezza e ora può vedere solo il bene della vita… Il mondo delle fiabe e dei miti nordici rivive in questo affascinante racconto per ragazzi, che attraverso la suspense dell’avventura e una galleria di personaggi indimenticabili narra l’eterna lotta tra il bene e il male, e con la forza dei grandi classici sa parlare a lettori di ogni età.
Le ambientazioni de I figli del mastro vetraio sono le stesse delle fiabe che ci venivano raccontate da bambini, i temi e i personaggi classici ci riportano in un’atmosfera perduta.