La Collana Starlight ci presenta un Epic Fantasy.
Un epic fantasy dove troviamo modernità e classicità; il protagonista Lugo è portato a compiere un lungo viaggio. Una sola missione: costituire la compagnia degli otto per liberare la Regina del Mondo Interno, una Signora dai capelli biondi che gli appare davanti in più occasioni. Nonostante sia un ragazzo ingenuo e senza prospettive per il futuro, Lugo si ritroverà a guidare persone e creature con doni speciali attraverso paesi diversi; conseguenza sarà affrontare battaglie e raggiungere finalmente uno scopo nella vita: un percorso che si rivelerà molto importante per lui e per tutti coloro che avranno la fortuna di farne parte.
Trama:
Il viaggio è cominciato, le insidie sono all’ordine del giorno e molte saranno le prove da superare per compiere la missione. Il Regno di Vassane è molto lontano, ma Lugo imparerà che contare su se stesso e difendere le persone che ama è l’unico modo per sopravvivere. Questa volta non può guardare passivo la vita che gli scorre davanti. Questa volta deve affrontare le proprie paure e diventare l’eroe di cui ancora nessuna canzone parla, l’eroe che non sa di essere.
Dicevano che nuotasse nel cielo più che volare, questo era il segreto di Len. Coloro che la vedevano, i pochi fortunati, sostenevano che non ci fosse niente di più bello al mondo che ammirarla destreggiarsi tra le nuvole.
Lassù Len si sentiva al sicuro, eppure non era felice, i suoi occhi erano sempre pieni di tristezza. Che cosa la teneva vincolata a quella città, lei che poteva volare veloce come un fulmine e arrivare ovunque?”
Estratto:
“A Rebeka non bastava vederlo in televisione. Grazie alla colomba poteva arrivare più vicino, salire fino a lui con pochi battiti d’ali e percepire la sua essenza. Così fece, non le costò più fatica del dovuto. Gli occhi di vetro del gigante d’acciaio incrociarono i suoi e si accesero di una luce rossa. Non poteva vederla, perché era come se lei non ci fosse, ma ugualmente tra di loro si creò un legame. Rebeka rimase impressionata dal fatto che a quell’essere mancasse un’anima vera e propria. Era sconcertante avere a che fare con una specie di cadavere, una marionetta priva di carne e ossa, di sangue e lacrime.
Eppure in lui c’era qualcosa di straordinario che non riusciva a cogliere.
Forse aveva davanti l’unica creatura senziente con cui non sarebbe mai riuscita a entrare in empatia.
Rebeka era una donna fredda quanto bastava per rispettare i suoi impegni, tutti, ma ebbe un attimo di vivo terrore.
Torgal era diverso. Ancora più di Molok. Ancora più di Len.
Persino più di lei.”