“Sarà per via dell’Antrios, sarà stato l’acquisto dell’Antrios?… No… Il male viene da molto più lontano… Viene dal giorno in cui hai usato, senza un briciolo di ironia, il termine decostruzione, riferendoti a un oggetto d’arte. E non è stato il termine decostruzione a irritarmi, ma la gravità con cui l’hai pronunciato. Lo hai detto, amico mio, con solennità, con convinzione, senza la minima ironia…”
Cari amici iCrewers, oggi vorrei portare alla vostra attenzione un testo del 1994, ma edito Adelphi qualche settimana fa, che parla delle varie sfaccettature dell’amicizia, spesso regolata dall’ipocrisia e dall’egoismo.
Arte di Yasmine Reza esplora l’amicizia, raccontandola con irriverente crudeltà e graffiante ironia.
“«Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «È una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo è bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche è stato pagato duecentomila franchi: cosa che Marc giudica grottesca, poiché secondo lui è «una merda». Un terzo amico, Yvan – che ha già abbastanza guai con i preparativi del suo matrimonio -, non prende posizione, venendo accusato dagli altri due di pusillanimità e doppiezza. Così, la serata che i tre decidono di trascorrere insieme si trasforma in un regolamento di conti, in un gioco al massacro: il quadro bianco a righe bianche diventa il rivelatore da cui affiorano a poco a poco nevrosi, risentimenti e rivalità, mentre le parole si fanno sempre più velenose, sempre più acuminate, fino a ridurre in macerie la fragile impalcatura di un rapporto fondato sull’egoismo, la vanità e l’ipocrisia. Yasmina Reza, di cui conosciamo la penna affilata e lo sguardo chirurgico, tocca in questa commedia nera vette di comica crudeltà, si diverte e ci fa divertire – perché ridiamo molto, anche se sempre più a denti stretti, a mano a mano che da sotto la maschera buffa del théâtre de boulevard vediamo spuntare la malinconia.”
Protagonisti di questa storia sono Serge, Marc e Yvan. Serge e Marc si conoscono da sempre e da sempre si vogliono bene, tanto da essere orgogliosi della loro amicizia. Fin dal loro primo incontro si sono stimati, si sono piaciuti, si sono scelti.
Una tela bianca da 200mila euro metterà in crisi quest’amicizia.
Per Serge, non è una semplice tela bianca, vede in essa delle filettature bianche, vede sfumature grigie, rosse, anche se molto pallide. E’ molto soddisfatto del suo acquisto. Marc invece non si capacita di come il suo amico abbia potuto spendere tanto per una tela completamente bianca.
Questa divergenza di visione li porterà a mettere in discussione il loro intero rapporto.
Solo l’arrivo di Yvan, terzo componente del trio, può riportare le cose come prima. Yvan è un tipo simpatico e pacifico e, a differenza degli altri due, non è narcisista ed egocentrico. Yvan è un tipo semplice che non ha combinato molto nella vita. Ha trovato da poco lavoro in una cartoleria e sta per sposarsi con una ragazza di buona famiglia. Yvan non ama il confronto e nemmeno prendere posizioni, è sempre accondiscendente e pacato, per questo viene accusato dagli altri due di non essere sempre sincero. Marc infatti non crede quando Yvan afferma che gli piace il quadro, lo trova un po’ caro, ma forse oltre il bianco c’è dell’altro.
Nelle parole di Serge si riassume la visione del mondo dei tre protagonisti:
“Per me non è bianco. Quando dico per me, intendo oggettivamente. Oggettivamente non è bianco. Ha un fondo bianco, ma con tutta una gradazione di grigi. C’è perfino del rosso. È molto pallido, diciamo. Fosse bianco non mi piacerebbe. Marc lo vede bianco… È il suo limite… Marc lo vede bianco perché si è fissato che è bianco. Yvan no. Yvan lo vede che non è bianco.”
Chi è l’autrice?
Yasmina Reza nasce a Parigi, in Francia, il 1º maggio del 1959, figlia di un ingegnere iraniano e di una violinista ungherese, ambedue di origine ebraica. Comincia la sua carriera teatrale come attrice, partecipando a rappresentazioni di opere contemporanee e di classici di Molière e Marivaux.
La prima pièce da lei scritta, Conversations après un enterrement, rappresentata per la prima volta nel 1987, la vale il Premio Molière come miglior autore, mentre l’opera seconda, La traversée de l’hiver, vince il Molière come miglior spettacolo regionale.
Il successo internazionale arriva con l’opera successiva, Art (1994), tradotta e rappresentata in oltre trenta lingue, per cui la Reza viene nuovamente premiata con il Molière per il miglior autore. La produzione britannica, rappresentata al West End, riceve nel 1997 il Premio Laurence Olivier e l’Evening Standard Award come miglior commedia, mentre la produzione americana, rappresentata a Broadway, riceve nel 1998 il Tony Award per il miglior spettacolo. L’opera ha avuto anche diversi adattamenti televisivi.
Nel 1997 pubblica il suo primo romanzo, Hammerklavier.
Nel 1999 fa parte della giuria ufficiale del 52º Festival di Cannes.
Nel 2007 ha seguito la campagna elettorale presidenziale di Nicolas Sarkozy, pubblicando L’alba, la sera o la notte (L’aube le soir ou la nuit).
Arte è portato in scena al Teatro Fontana di Milano da Alba Porto con la nuova traduzione di Luca Scarlini. Sul palco gli attori Mauro Bernardi, Elio D’Alessandro e Christian La Rosa, Premio Ubu 2017 come miglior attore under 35 per la sua interpretazione nel Pinocchio di Antonio Latella.