Il nuovo libro di Daniele Di Benedetti, Amati per amare, disponibile dal 24 settembre per Mondadori
Caro iCrewer, oggi sono a segnalarti l’ultimo manuale di Daniele Di Benedetti, Amati per amare, un’interessante lettura per ritrovare armonia con se stessi e raggiungere il benessere che tutti aneliamo.
Preparando l’articolo mi sono ritrovata a riflettere: a pensare al mondo che abbiamo creato, alle tecnologie che ci permettono di accedere in qualunque momento a informazioni o a persone e al fatto che se da una parte è una cosa bellissima dall’altra ci sta facendo perdere la nostra vera essenza. Sono un po’ allergica, devo ammetterlo, a molti dei nuovi guru che stanno spuntando come funghi sui vari social, e anche nella letteratura evidentemente. Poi ho letto un estratto di questo specifico libro e debbo ammettere che le argomentazioni sono assolutamente sensate, di facile comprensione ma al tempo stesso ispiranti. Una riflessione in particolare mi ha colpita: “Oggi tanti di noi pensano di vivere un momento critico. La storia ci dice che ce ne sono stati altri, di certo più drammatici: spesso penso a quando i nonni, da bambino, mi incoraggiavano a finire sempre ciò che avevo nel piatto. Avanzare anche solo un boccone per loro impensabile, un insulto alla povertà. Perché? Perché avevano vissuto la guerra, quando il cibo era razionato e non ce n’era abbastanza per tutti. […] Temiamo per il futuro dei nostri figli, ci preoccupiamo del fatto che possano non trovare lavoro e della sconcertante ipotesi di poter gravare sulle loro spalle un domani, quando saremo anziani e magari faticheremo ad arrivare alla fine del mese. I figli a loro volta sono disorientati: sanno che oggi non basta più studiare per avere un posto garantito nel mondo, ma non hanno idea di quali siano le nuove strategie da mettere in atto per essere al passo con i tempi. Hanno perso ogni punto di riferimento: le categorie che hanno permesso ai loro genitori di cavarsela non funzionano più, ma non sono ancora state sostituite da altre. Si sentono smarriti, e non solo nelle prospettive ma anche nei valori. Sono persi nei loro smartphone, strumenti potentissimi che non sono in grado di dominare. Si chiedono: “Io chi sono?” e non hanno appigli per cercare risposte. Certo non le troveranno nei social network, e nemmeno negli oggetti con i quali li abbiamo sommersi sin dalla più tenera età. Abbiamo creato una società che confonde l’apparire con l’essere, dimenticandoci che gli oggetti sono solo palliativi, certo non la chiave per la felicità. Cosa possiamo fare allora? Ricominciare da noi, tornare alla nostra essenza di esseri umani, valorizzarci a partire dall’anima. I nostri nonni avevano la seconda guerra mondiale, noi abbiamo questa guerra. È una guerra fredda, se vogliamo, che non prevede l’uso di armi né di polvere da sparo, ma è comunque una sfida enorme. Anzi, è LA sfida, l’unica in cui valga davvero la pena imbarcarsi.“
Vi sono innumerevoli titoli oggigiorno sul genere self-help e ovviamente come per tutte le cose esistono opere valide e opere meno valide; bisogna cercare con cura ciò che più è utile per noi. Non amo la propaganda motivazionale elevata alla troppa potenza dei tempi nostri ma la lettura per quanto mi riguarda è sempre stata salvifica e devo ammettere che anche questo genere non ha motivo di essere sottovalutato, anzi va inteso come una delle risorse che abbiamo per combattere la personale guerra fredda in cui, volenti o nolenti, siamo soldati in prima linea.
Incuriosito, caro iCrewer? Io molto. Facci sapere nei commenti se hai mai letto libri del genere e se ne hai raccolto benefici!
L’AUTORE