Oggi, per la rubrica di Leggiamo per i piccoli, è bene porre attenzione ad uno scenario allarmante, quello della dipendenza dai social media.
Una droga che è diventata una realtà sempre più diffusa nella società moderna. Con l’avvento di piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram e molti altri, la nostra vita quotidiana è stata profondamente influenzata dall’uso eccessivo di tali strumenti di comunicazione online.
In questa era digitale, trascorriamo sempre più tempo online, spesso a scapito delle interazioni reali e dell’equilibrio nella nostra vita. Ma vediamo insieme quale recente ricerca ha messo i riflettori su una realtà sociale da salvaguardare.
Dipendenza dai social: un ragazzo su due a rischio
In base a una ricerca del dipartimento antidroga della presidenza del Consiglio e del centro nazionale dipendenza e doping dell’Istituto Superiore di Sanità, il 2,5% dei ragazzi presenta caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale, che può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari come l’anoressia.
Si stima che la salute mentale di 1 giovane su 2 sia a rischio.
Vediamo a fondo in che modo può manifestarsi questa dipendenza.
Dipendenza dai social: realtà tossica
La dipendenza dai social media può manifestarsi in vari modi. Alcune persone trascorrono ore intere sui social media, controllando costantemente le notifiche, i “mi piace” e i commenti sui loro post. Questa costante necessità di validazione e approvazione può portare a una dipendenza psicologica, in cui il senso di autostima della persona dipende interamente dall’interazione online.
Inoltre, l’esposizione continua a immagini e storie idealizzate su piattaforme come Instagram può portare a sentimenti di inadeguatezza e bassa autostima.
La dipendenza dai social media può anche influire negativamente sulle relazioni interpersonali. Passare troppo tempo sui social media può portare a una mancanza di coinvolgimento emotivo e fisico nelle relazioni reali. Le persone possono preferire comunicare attraverso i messaggi online anziché incontrarsi di persona, il che può portare a una mancanza di connessione autentica e intimità.
Inoltre, la dipendenza dai social media può avere un impatto negativo sulla salute mentale. La costante esposizione a contenuti filtrati e selezionati può portare a sentimenti di inadeguatezza, depressione e ansia. Inoltre, l’uso eccessivo dei social media può portare a una mancanza di concentrazione, disturbi del sonno e isolamento sociale.
Dipendenza dai social: strategia da adottare
Per combattere la dipendenza dai social media, è importante adottare alcune strategie. Una prima cosa da fare potrebbe essere limitare il tempo trascorso online, stabilendo dei limiti giornalieri per l’uso dei social media. Inoltre, si potrebbe considerare la disattivazione delle notifiche push per ridurre le distrazioni costanti.
Inoltre, può essere utile dedicare del tempo alla connessione reale con gli altri. Incontrarsi di persona con amici e familiari, partecipare ad attività sociali e impegnarsi in hobby possono contribuire a ridurre la dipendenza dai social media e a creare relazioni significative offline.
Infine, è importante ricordare che i social media possono essere uno strumento utile se utilizzati in modo equilibrato. Possono consentire di rimanere connessi con gli altri, esplorare interessi e condividere esperienze. Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio sano tra l’uso dei social media e la vita reale.
In conclusione, la dipendenza dai social media è diventata un problema diffuso nella società moderna. La sua influenza negativa sulla salute mentale, sulle relazioni interpersonali e sul benessere complessivo richiede una consapevolezza e un’azione consapevole. Limitare il tempo online, impegnarsi in attività offline significative e stabilire connessioni reali può aiutare a ridurre la dipendenza dai social media e a migliorare la qualità della vita.
La sinossi di Schiavi digitali di Riccardo Tennenini
Un libro che consiglio vivamente ai genitori per avere una riflessione concreta su quello che sta accadendo e sulla tecnologia, ormai parte integrante della nostra esistenza è il saggio Schiavi digitali di Riccardo Tennenini, edito da Passaggio al bosco.
Ecco la sinossi!
L’epoca digitale rappresenta uno dei più vasti mutamenti della storia. Utilizzate in tutto il pianeta, le tecnologie smart innescano meccanismi irreversibili, destrutturando e riprogrammando gli equilibri sociali e i comportamenti dell’individuo: dal crescente impiego dell’Intelligenza Artificiale alla robotizzazione del lavoro, dallo sfaldamento dei legami alla virtualizzazione della realtà, dai rischi neurologici alla diffusa dipendenza da smartphone, dall’atrofizzazione della mente al condizionamento delle coscienze.
Gli algoritmi e i big-data, alla base dei social network, tracciano i contorni di un nuovo Panottico dell’iper-sorveglianza, dove il controllo del sistema capitalistico – veicolato dalle cyber-lobbies mondialiste – opera una vastissima manipolazione di massa.
Il soggetto, cavia della civilizzazione tecnica, si riduce ad appendice della macchina: un cyborg tecnicizzato e iper-connesso, piegato alle regole del consumo e ai ritmi della globalizzazione. Il web, nato per collegare e condividere, si è trasformato nel motore di un isolamento alienante, dove il virtuale sostituisce il reale e l’operazione dell’automa soppianta l’azione della Comunità.