Il CIO rinvia i Giochi Olimpici
La notizia è di pochissimi minuti: le Olimpiadi di Tokio saranno rinviate al 2021! Finalmente ha prevalso il buon senso e Mister Bach presidente del CIO, dopo la defezione di USA, Australia e Canada, è stato costretto a fare un passo indietro smantellando le ultime illusioni del Giappone di confermare l’inizio dei Giochi per la fine di luglio. Le alternative non erano molte; l’idea iniziale di annullarle è sempre stata fuori discussione, per il bene di tutti gli atleti si era pensato di rinviarle di qualche mese, cercando date compatibili con le Parolimpiadi o in ultima analisi di spostarle all’anno prossimo. Alla luce delle ultime situazioni, dopo un vertice con i dirigenti dell’organizzazione e del CIO, è stato proprio il primo ministro Abe a dare l’annuncio ufficiale che la fiamma Olimpica non si accenderà il 24 luglio e che tutto è rinviato all’anno prossimo.
Detto questo, caro iCrewer, pur se con una punta di amarezza, in questo caso giustificata, voglio strapparti un sorriso, magari guardando a cosa invece accadde a quelle trascorse, iniziando proprio dalla prima edizione dell’era moderna voluta fortemente da monsieur De Coubertin, celebrata ad Atene nel 1896. Un olimpiade particolare, con un livello tecnico modesto soprattutto per le regole che all’epoca consentivano solo la partecipazione di atleti dilettanti. Per l’organizzazione fu comunque un successo: 43 competizioni tra cui la maratona (creata per celebrare la leggenda di Filippide), nove diverse discipline sportive, a cui parteciparono 285 atleti provenienti da quattordici nazioni. Il più titolato fu il lottatore e ginnasta tedesco Carl Schuhmann che vinse quattro gare, sei medaglie conquistate dal ginnasta Hermann Weingärtner, la più emozionante quella vinta da Spiridon Louis nella maratona ma anche per tutti gli altri per i quali il solo partecipare fu comunque una vittoria.
LA STORIA DI JAMES CONNOLLY E ARNOLD GUTTMAN
DUE STUDENTI CHE LASCIARONO LA SCUOLA PER PARTECIPARE ALLE OLIMPIADI AD ATENE!
Ogni Olimpiadi che si rispetti, anche quella del 1896 ad Atene, viene ricordata per curiosità davvero particolari. Immagina per un secondo se ti dicessero che puoi partecipare all’Olimpiade ma c’è qualcuno o qualcosa che t’impedisce di portare avanti il tuo sogno, cosa faresti? Io non avrei nessun dubbio e non lo hanno avuto neanche i due giovani atleti che per andare ad Atene, fecero davvero di tutto.
La prima incredibile storia arriva direttamente dall‘America. James Connolly, un giovane americano iscritto all’Università di Harvard e atleta della Federazione di Ginnastica, si vide recapitare, con sommo piacere, la convocazione per andare alle Olimpiadi in Grecia. Posso solo immaginare l’entusiasmo del giovane e la successiva disperazione quando, comunicata la notizia al rettore dell’università, si vide rifiutare senza mezzi termini il consenso di spostarsi. Senza pensarci troppo James si ritirò dagli studi e partì con la prima nave diretta ad Atene. Non solo, le note dell’epoca ci dicono che fu anche capace di scovare il ladro che, durante la navigazione, si era permesso di rubargli il portafoglio. A dispetto degli scettici e dei malpensanti, l’atleta americano conquistò la medaglia d’oro nel salto triplo; al ritorno in patria, l’università, sperando di riparare, lo accolse con tutti gli onori offrendogli anche un premio in denaro. In tale circostanza, quale sarebbe stata la tua reazione? quella di Connelly fu di rifiutare e mandare tutti a quel paese! Grande!!
La seconda curiosità giunge invece dal’EST e precisamente dalla città di Budapest. Racconta la storia di Arnold Guttman giovane nuotatore, di appena 18 anni, abituato da sempre ad allenarsi nel Danubio nelle cui acque, per tragiche fatalità, aveva perso il padre. Anche per lui la convocazione in nazionale e la possibilità di partecipare ai giochi sembrò una notizia meravigliosa ma le date coincidevano con gli esami programmati per la primavera. Messo alle strette, Arnold chiese al suo professore di chimica (chiamato Attila) di poter spostare gli esami e di dargli il consenso a partecipare. Mai nomignolo fu azzeccato per il “simpatico professore” che acconsentì alla richiesta con la precisa garanzia che, al ritorno, il povero atleta, avrebbe dovuto sostenere tutti gli esami. Un’assurdità! Comunque, Arnold deciso a partecipare chiese alla sua federazione di potersi iscrivere alla gara di nuoto libero con il nome di Alfred Hajos in onore del padre marinaio. Tutti erano a conoscenza che le fredde acque della Baia di Zea, usate per la gara, avrebbero creato difficoltà, molti infatti rinunciarono a partire mentre Arnold, risoluto e abituato alle basse temperature, riuscì a concludere e vincere ben due medaglie d’argento. Al ritorno in Ungheria fu acclamato e portato agli onori ma il prof Attila lo accolse con fare burbero: “Di quelle non me ne frega nulla. Voglio invece vedere come rispondi alle domande“. Il giovane Guttman vinse anche la sua medaglia agli esami ma questa volta impreziosita dalla lode! E bravo Arnold!!
Storie che fanno sorridere ma che spiegano molto bene che non esistono anni o momenti diversi, partecipare ad un Olimpiade è sempre il più grande sogno di ogni atleta! A questo proposito ti consiglio, Breve storia delle Olimpiadi edito da Carocci, un bel libro sulle Olimpiade dal 1896 in poi, la troverai molto interessante.
Mi raccomando,continua a seguirmi, la settimana prossima ti racconterò un’altra incredibile curiosità!!