Ed eccoci qui con la nostra proposta di oggi, che non è una vera e propria offerta, ma piacerà molto a tutti noi amanti dei libri. Sto parlando di Prime Reading, la biblioteca virtuale di Amazon, disponibile ormai da qualche mese anche in Italia e compresa nell’abbonamento Prime, quello che garantisce una consegna gratuita e veloce, oltre a permettere l’accesso a un interessante catalogo di film e brani musicali.
Prime Reading: come funziona?
Prime Reading vs Kindle Unlimited
La domanda sorge spontanea: dopo il servizio Kindle Unlimited, serviva davvero un altro servizio dedicato ai libri? La mia personale opinione è che i due servizi sono dedicati a due tipi di pubblico un po’ diversi tra loro. Prime Reading è proprio come fosse una biblioteca, mentre vedo Kindle Unlimited più come una libreria, anche se gli ebook rimangono disponibili solo finché l’abbonamento rimane attivo. E c’è da dire che per ora il catalogo di Prime Reading è molto più piccino di quello di Kindle Unlimited che comprende, ad oggi, 1 milione di ebook per un costo mensile di 9,99 euro. A questo proposito ti segnalo che fino al 31 ottobre 2020 il servizio Kindle Unlimited è in promozione per tre mesi a 9,99 euro.
Un esempio di libri che puoi trovare su Prime Reading
Su Prime Reading ci sono tutte le categorie di libri: dai gialli e thriller ai romanzi rosa, dalla fantascienza all’horror, dal fantasy alla narrativa, ai libri per ragazzi e anche fumetti.
Io al momento ho preso in prestito tramite Prime Reading due ebook. Si tratta di Febbre, scritto da Jonathan Bazzi e 21 lezioni per il XXI secolo di Yuval Noah Harari.
Febbre
A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano.
Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla redestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso. Un libro spiazzante, sincero e brutale, che costringerà le nostre emozioni a un coming out nei confronti della storia eccezionale di un ragazzo come tanti. Un esordio letterario atteso e potente.
Jonathan Bazzi è nato a Milano nel 1985. Cresciuto a Rozzano, estrema periferia sud della città, è laureato in Filosofia. Appassionato di tradizione letteraria femminile e questioni di genere, ha collaborato con varie testate e magazine, tra cui Gay.it, Vice, The Vision, Il Fatto.it. Alla fine del 2016 ha deciso di parlare pubblicamente della sua sieropositività con un articolo (“Ho l’HIV e per proteggermi vi racconterò tutto”) diffuso in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS.
21 lezioni per il XXI secolo
21 lezioni per il XXI secolo si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell’agenda globale contemporanea.
Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Si prospetta una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l’ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l’epidemia di notizie false? Quale civiltà domina il mondo: l’Occidente, la Cina o l’islam? L’Europa deve tenere le porte aperte ai migranti? I nazionalismi possono risolvere i problemi legati all’ineguaglianza e ai cambiamenti climatici? Che fare per arginare il terrorismo?
Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? Miliardi di persone possono a stento permettersi il lusso di approfondire simili questioni, perché pressate da ben altre urgenze: andare al lavoro, prendersi cura dei figli o dei genitori anziani. Purtroppo la storia non fa sconti. Se il futuro dell’umanità viene deciso in vostra assenza, perché siete troppo occupati a dar da mangiare e a vestire i vostri bambini, voi e loro ne subirete comunque le conseguenze. Certo è molto ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia sia giusta?
Un libro non dà alle persone cibo o vestiti, però può offrire un po’ di chiarezza, contribuendo ad appianare le differenze a livello globale. Se questo libro riuscirà a far sì che anche solo una manciata di persone si unisca al dibattito sul futuro della nostra specie, allora avrà fatto il suo dovere.