Nuova tendenza in campo librario: le book station. Cosa sono? Come funzionano? Dove si trovano? Da Bologna un’iniziativa originale…
Book station letteralmente dall’inglese, in maniera più o meno corretta, dovrebbe tradursi in stazione-libro. La denominazione fa pensare al movimento, alle partenze, agli arrivi, oppure potrebbe dare l’idea dello stazionamento, del posto: stazionare può significare risiedere grossomodo, o no? Ora qualsiasi sia il significato di book station, la buona notizia è che in Italia qualcuno ha pensato bene di crearle… Il senso di questo articolo invece, al di la delle mie disquisizioni linguistiche-traduttive, è tentare di capire insieme cosa sono e come funzionano.
L’associazione Equi-Libristi, sulla scia di alcuni Paesi stranieri,(Australia, Stati Uniti e Inghilterra), ha già creato in Italia 25 book station tra Bologna e Roma e altre ne sono previste in diverse città italiane. Il fenomeno sta prendendo piede come si dice, a riprova del fatto che le idee belle e semplici sono le migliori, se poi c’è da salvaguardare e riciclare libri, ben vengano, non possiamo che esserne contenti.
Fabrizio Corazza, membro attivo di Equi-libristi, “ha spiegato come la mission dell’associazione sia quella di sensibilizzare le persone al tema della lettura, anche in luoghi nuovi”. Come? L’opera dell’associazione parte dal ritiro a domicilio di libri che, altrimenti, andrebbero buttati. Il passo successivo è quello di redistribuirli sul territorio, facendo si che li si possa trovare fuori dalle sedi considerate più istituzionali; l’idea è che i libri debbano stare lì dove le persone trascorrono il loro tempo”. Libri messi a disposizione di chi staziona in luoghi pubblici come parchi, piscine, locali, studi medici, uffici pubblici: un modo per rendere meno noiose le attese, le file e i turni da rispettare.
Sei li che aspetti il turno all’ufficio postale e inevitabilmente ti annoi, possibilmente diventi isterico perchè hai davanti una fila interminabile di persone? Keep calm and... prendi liberamente un libro e leggilo, immergiti in esso o passalo al tuo vicino di fila che è più isterico e sbuffante di te… Avrai risolto due problemi: il tuo e quello dei tuoi colleghi di s-ventura perchè prova a dire che non è un’impresa s-(av)venturosa quella restare calmi in fila per tre… come i quarantaquattro gatti della canzoncina. Lo scopo principale che sta dietro questa iniziativa, celie e mie spiritosaggini a parte, è quello di sensibilizzare le persone alla lettura in ogni luogo e in ogni momento possibile nel corso della giornata. I libri delle book station sono sempre collocati in spazi ad accesso libero.
Cosa ancora più sbalorditiva è che non ci sono vincoli né obblighi di restituzione: praticamente trovi un libro che ti piace? Lo prendi, non lo impacchi e lo porti a casa, così senza dire parola a nessuno e senza che nessuno ti dica niente. “La differenza con quello che comunemente viene chiamato book crossing sta proprio qui, nella decisione di non chiedere un libro in cambio di un altro”.
L’associazione Equi-Libristi attiva dal 2010, riesce a rifornire le book station autonomamente considerato che ogni mese recupera circa 1.500 libri e ne ridistribuisce circa 1.000. In nove anni di attività l’associazione ha restituito nuova vita a 45.000 volumi che altrimenti sarebbero andati al macero. I libri, sopratutto libri di narrativa, vengono raccolti attraverso il passaparola e il sito internet dell’associazione e prelevati direttamente da coloro che, per i motivi più disparati, non possono permettersi di tenerli. L’idea è proprio questa: far sì che le storie possano viaggiare liberamente. Anche per questo, oltre che per ragioni di spazio, l’associazione non ritira enciclopedie, libri di testo scolastici, riviste, libri d’arte di grandi dimensioni, Harmony, Gialli Mondadori, libri di politica e di religione, volumi celebrativi, libri di medicina, dietetica e puericultura. “Accogliamo principalmente narrativa, sia per adulti che per ragazzi, di qualsiasi genere, inclusi i fumetti. Devono essere libri puliti e in buono stato”.
Con la speranza che l’iniziativa si allarghi a macchia d’olio (e non potrebbe essere altrimenti per noi di iCrewPlay Libri), perchè le storie contenute nei libri, possono far sognare, sicuramente offrono momenti di relax, di svago e allargano orizzonti non solo fisici ma sopratutto mentali. E… distraggono, accorciano i tempi d’attesa nei luoghi pubblici evitando discussioni, liti e alterchi fra utenti in fila. Non mi sembra roba da poco.
…e come disse qualcuno: “Anche se non leggete, state vicino a chi lo fa. Che al contrario del fumo, la lettura passiva fa benissimo.”