Qualche settimana fa era arrivata la notizia che il secondo libro più venduto di Stephen King, Tommyknockers, sarebbe diventato un film, diretto da James Wann e Roy Lee. Oggi torniamo a parlare del re del brivido e, in particolare, del suo secondo romanzo, Le notti di Salem, pubblicato nel 1975. L’idea per il libro era nata da due suoi racconti giovanili, Jerusalem’s Lot e Il bicchiere della staffa e aveva preso corpo grazie anche all’immortale Dracula di Bram Stoker, un libro che King aveva letto e amato da ragazzino. Come ci dice Stephen King nell’introduzione al romanzo, l’idea era quella di unire le atmosfere dell’opera di Stoker con quelle della fitction naturalistica di Frank Norris e con quelle dei fumetti dell’orrore dell’Entertainment Comics. King non sapeva se il romanzo avrebbe avuto successo o meno e quel che più lo spaventava era l’idea che venisse etichettato come uno dei tanti libri sui vampiri e che cadesse velocemente nel dimenticatoio. Le cose non andarono così, anzi. Le notti di Salem vendette più di tremila copie e attirò l’attenzione di molte case di produzione cinematografiche. Dal romanzo sono state tratte due serie tv e un film ed è di poche ore fa la notizia che Gary Dauberman, noto sceneggiatore di grandi pellicole horror (Annabelle, Annabelle 2: Creation, The Nun– La vocazione del male, Annabelle 3), dirigerà un nuovo film su Salem’s Lot.
Di cosa parla Le notti di Salem
A cosa è dovuto l’enorme successo dell’opera di King?
Solo una persona può rispondere davvero a questa domanda, una persona che conosce bene il romanzo, i suoi punti di forza così come quelli deboli: Stephen King.
“Raccontare una storia è bello ed è ancora più bello quando la gente ha voglia di ascoltarla. Credo che questo libro, nonostante i difetti, sia una di quelle buone. Una di quelle che “fanno paura”. Se non l’avete mai sentita prima, lasciate che ve la racconti adesso. E se l’avete già sentita, lasciate che ve la racconti di nuovo. Allora spegnete la TV – anzi, perché non spegnete tutte le luci lasciando solo quella sulla vostra poltrona preferita? – e parleremo di vampiri qui, nella penombra. Credo di potervi far credere che esistano, perché, scrivendo questo libro, ci ho creduto anch’io“
Ed è così. Dopo aver finito il romanzo di King non potrai fare a meno di chiederti se quello che hai letto sia vero o no, se in qualche paesino sperduto, magari proprio vicino a te, non ci siano davvero dei vampiri…