Caro iCrewer qualche settimana fa ho partecipato alla serata di presentazione del libro vincitore del Premio DeA Planeta 2020
Le imperfette di Federica De Paolis
Non sapevo nulla del libro e dell’autrice, così sono rimasta per tutto il tempo in ascolto.
Non vedevo l’ora di iniziare anch’io a leggere Le imperfette, d’immergermi in questo mondo fatto di persone imperfette, in continua ricerca della perfezione estetica senza prestare attenzione all’imperfezione emotiva e dei sentimenti. Volevo conoscere la protagonista Anna e sapere di più del suo mondo.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la cover, questa donna curata a testa in giù, con il rossetto rosso che non ha il coraggio di guardare il suo mondo, che lo tiene nascosto dalle sue mani altrettanto ben curate e con le unghie laccate da un uno smalto in tinta con il rossetto. Tutto è apparenza, la realtà spaventa, l’imperfezione spaventa. In lei vedo molto Anna.
Anna non ha mai vissuto solo per se stessa, ha sempre vissuto nel riflesso di qualcun altro. Prima era la figlia di Attilio, poi la moglie di Guido, la madre di Gabriel e Natalia. Una vita vissuta in una gabbia dorata fatta di agi e pochi pensieri ma pur sempre una gabbia. Quando è costretta a fare i conti con la realtà e a dare ascolto ai suoi sentimenti scoprirà la vera ANNA.
Le imperfette è un romanzo che ti cattura, che ti fa sentire sotto pelle le emozioni dei vari personaggi, le senti muoversi, contorcersi cercando di uscire e liberarsi. A volte ci riescono e senti gli occhi farsi umidi, a volte ti sembra di avere un macigno sullo stomaco e sul cuore e a volte ti trovi a sorridere senza nemmeno rendertene conto.
La scrittura è fluida, coinvolgente, emozionale. Per quanto fossi ansiosa di sapere come proseguiva la storia, ho letto ogni pagina con calma per lasciar depositare le parole, per comprendere bene le varie sfaccettature dei personaggi e degli eventi. Mi sono presa tempo per assaporarlo, anche se ci sono momenti nella trama che hanno un ritmo incalzante e ti lasciano con il respiro corto, come se avessi fatto una corsa.
Nel romanzo oltre ai personaggi ovviamente la protagonista è l’imperfezione in tutte le sue forme. Mi è piaciuta molto la contrapposizione del punto di vista di Attilio, il padre di Anna e di Guido, il marito. Il padre ha una visione più dolce e umana mentre il marito è più cinico.
Altra cosa che ho apprezzato del romanzo è stata la veridicità con cui sono stati descritti i personaggi, i pensieri, i sentimenti. Personaggi fragili che cercano continuamente di nascondere ciò che sono realmente. Che cercano di mascherare le proprie fragilità dietro il finto perbenismo che il loro ruolo richiede.
Un romanzo in cui ogni personaggio ha da nascondere un segreto, a volte più di uno, in cui la fiducia verso l’altro è sempre messa a dura prova e molto spesso è inesistente. Un romanzo vero, per nulla scontato, che racconta realtà possibili, probabili in cui il fragile mondo dei protagonisti è in bilico su di un imperfetto castello di carte.
Cinque stelle per Le imperfette; ha vinto il Premio DeA Planeta ma solo se lo leggi potrai capire perché.