Il punto di vista della pedagogista Antonella Bastone.
C’era una volta…
Tutti quanti noi abbiamo aspettato, con il fiato sospeso, la continuazione della storia che, inevitabilmente, cominciava con questa frase e finiva spesso con “… e vissero felici e contenti”. In mezzo, però, succedeva di tutto: matrigne cattive che riducevano la povera orfana nel ruolo di donna delle pulizie, cacciatori che sacrificavano cerbiatti al posto della principessa, streghe che regalavano mele avvelenate e lupi che mangiavano le nonne. Il fascino della favola, in realtà, è proprio questo: questa contrapposizione tra il personaggio negativo e quello positivo, questa lotta tra i buoni e i cattivi, che vede per fortuna quasi sempre trionfare il bene.
Non si tratta però solo di eventi immaginari nati dalla fantasia dell’autore; in fondo, le fiabe prendono spunto dalla realtà quotidiana e proprio per questo, hanno molto da insegnare, e non solo ai bambini. Ne è fermamente convinta Antonella Bastone, pedagogista ed educatrice, che proprio al valore educativo della favole classiche ha dedicato il suo saggio [amazon_textlink asin=’8892326228′ text=’Le fiabe raccontate agli adulti. Storie di ieri e di oggi per la formazione.’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9112afde-9a42-11e8-899a-3d7df16d702e’]. La sua opera è stata premiata nel 2015 da L’Espresso come miglior saggio nel concorso letterario “Il mio esordio”. Nella sua attività di formatrice la Bastone, ha dedicato studi approfonditi proprio a quest’argomento, essendo convinta dell’importanza della favola anche dal punto di vista pedagogico.
Le fiabe classiche arrivate fino a noi, quelle dei fratelli Grimm per esempio, non nascono in origine come prodotto destinato ai bambini, e quindi sembrano non prestare particolare attenzione al linguaggio o alla violenza di alcune scene. Anche così però, anzi, proprio per questo, secondo la Bastone, e onestamente anche secondo noi, la fiaba ha una grande importanza dal punto di vista formativo.
I cattivi esistono anche nella realtà, ed è giusto che il bambino sia consapevole della loro esistenza, senza troppi giri di parole. Oggi c’è la tendenza ad essere troppo protettivi nei confronti dei più piccoli, e non sempre è un bene. Nelle favole, anche se i personaggi maligni, per la loro malvagità e prepotenza, sembrano prendere il sopravvento, ogni cosa poi va al suo posto e la giustizia trionfa. Le favole moderne sono state scritte a misura di bambino, hanno quindi un linguaggio più edulcorato e si occupano di tematiche una volta impensabili, come l’ecologia: il messaggio di fondo, però, è lo stesso. Esistono persone buone e persone cattive, ci sono sentimenti anche negativi come la rabbia, il desiderio di vendetta, bisogna imparare ad affrontarli, senza vergognarsi di avere paura, con la fiducia incondizionata che il bene trionfa sempre.
Ritrovare quella fiducia fa bene anche agli adulti. E’ per questo che ogni genitore dovrebbe ritagliarsi qualche ora di tempo per leggere una fiaba al proprio bambino, lasciando magari che sia lui a scegliere quella che in quel momento lo affascina di più, senza stancarsi di ripetere all’infinito le scene più amate e di rispondere alle domande inevitabili dell’attentissimo lettore. La fantasia del bambino viene sicuramente sollecitata da una narrazione partecipe e anche quella dell’adulto, cosa niente affatto negativa.
Quindi, genitori , spegnete il televisore, dimenticate il cellulare per un po’, prendete dallo scaffale quello che è stato il vostro libro di fiabe, apritelo e… buona lettura!