Le eroine della letteratura scrivono ai loro autori…
Caro amico lettore, ti sei mai chiesto come sarebbe se i personaggi di un libro, un bel giorno, decidessero di scrivere una missiva all’autore o autrice del romanzo che li vede protagonisti? Per quel che mi riguarda è una cosa sulla quale ho spesso fantasticato leggendo un libro: in fondo ci sono personaggi che amiamo sin da subito ed altri che, al contrario, non tolleriamo e quindi viene naturale chiedersi cosa accadrebbe se questi soggetti meno apprezzati avessero la possibilità di dire la loro.
Ogni autore quando scrive il proprio romanzo pensa a ciascuno dei personaggi che vorrà inserire nello stesso e cerca di descriverli sulla base del ruolo che vuole loro assegnare; ad esempio, se la storia riguarda una donna remissiva, sempre condiscendente e disposta a perdonare anche l’errore più inaccettabile, allora l’autore darà vita ad un personaggio di sesso femminile che avrà queste caratteriste, ma il punto è: questa donna avrà accettato l’idea di essere stata descritta così? O avrebbe voluto essere diversa, ad esempio più ribelle e non al contrario arrendevole?
Ebbene, di recente mi sono imbattuta in un libro dove l’autrice, proprio in questi termini, ha realizzato un romanzo a metà tra il genere metaletterario e lo scambio epistolare; in questo libro, infatti, vengono annoverate alcune tra le più importanti eroine letterarie di tutti i tempi, che per mano della scrittrice intraprendono una corrispondenza con l’autore o l’autrice del libro ove queste prendono forma e vita.
Il romanzo in questione è Lucia, Lolita e le altre. Lettere immaginarie di Licia Conte edito da Elliot. Licia è una giornal
Con questa opera Licia Conte ti consente innanzitutto di compiere un viaggio tra tutte quelle opere che hanno avuto – e che tuttora hanno – un ben delineato impatto culturale e un determinato peso nella letteratura; ti consente altresì di conoscere quelle che sono state le protagoniste femminili di queste opere e ti regala quello che è un vero e proprio scambio epistolare ove le eroine di questi romanzi decidono, penna e calamaio alla mano, di scrivere all’autrice o all’autore del libro in questione reclamando o chiedendo lumi sul perché, magari, a loro sia stato assegnato quel ruolo piuttosto che un altro.
Il tutto viene reso ancora più affascinante dal fatto che non solo le eroine scrivono, ma addirittura l’autore o l’autrice in questione rispondono a queste inusuali missive!
Chi sono le protagoniste di queste lettere? Be’ potrai leggere la lettera stilata da Mary Bennett, una delle cinque sorelle protagoniste dell’omonimo romanzo Orgoglio e pregiudizio definito uno dei più grandi capolavori della letteratura inglese a firma di Jane Austen: cosa mai potrà chiedere Mary, la terza sorella in ordine di età, alla notoria Jane? Cosa avrà da recriminare?
A scrivere è anche Lolita la protagonista del romanzo di Vladimir Vladimirovič Nabok, un’opera che all’epoca in cui venne pubblicata suscitò grande scalpore proprio per la trama in sé: la passione di un uomo maturo verso una giovanissima adolescente.
Anche la più piccola di casa March decide di dire la sua a Louisa May Alcott, e di certo la giovanissima Emy, dai capelli biondi inanellati e il nasino alla francese, vorrà chiedere alla sua autrice come mai abbia riservato a lei e proprio a lei questo carattere per così dire frivolo, rispetto alle sorelle che non sembravano avere alcun vezzo per la moda o per i begli abiti.
E che dire di Lucia Mondella protagonista femminile indiscussa del capolavoro manzoniano I promessi sposi? Ebbene sì, anche lei avrà qualcosa da dire ad Alessandro Manzoni, lei che è maestra di riservatezza e introversa per carattere vuole esporre i propri pensieri all’illustre autore.
Queste sono solo alcune tra le figure femminili che troverai all’interno del romanzo di Licia Conte e va assolutamente da sé che tutte queste donne epocali manifestino il loro pensiero scritto attraverso la penna dell’autrice stessa che, come detto, non solo compone le missive per le proprie eroine ma redige anche le ipotetiche risposte che gli autori darebbero loro. Un’idea che ho trovato – oltre che originale – accattivante: deve essere sinceramente entusiasmante leggere di queste lettere e persino delle risposte date.
Per un lettore ogni minimo dettaglio che riguardi libri e/o i personaggi di questi diventa emozione allo stato puro perché i lettori, si sa, vivono della magia emanata dai loro libri, magia che solo un lettore può percepire e persino toccare con mano; di conseguenza, anche solo immaginare che i propri personaggi scrivano, seppur per finzione, agli autori, diventa un momento che vorremmo non lasciare andare.
Niente da fare caro amico lettore, c’è solo una soluzione: se anche tu, come me, vuoi soddisfare la tua sete di conoscere, non ci resta che leggere il libro!
«Leggeva con un’ansia che a stento le permetteva di capire, mentre l’impazienza di sapere ciò che diceva la frase successiva le impediva di cogliere il significato di quella che aveva sotto gli occhi.» (Cit. Orgoglio e pregiudizio)