Oggi esploreremo insieme il mondo dello scrittore kazako Mikita Franko con il suo esordio narrativo autobiografico intitolato Le bugie della nostra vita.
Il romanzo è stato pubblicato da Mondadori a giugno di quest’anno e ammetto che si tratta di una piccola perla della narrativa queer: l’autore si apre al lettore in maniera intima, svelando le menzogne che da cui si è fatto avvolgere per paura e per la vergogna di non essere accettato dalla società.
Ma addentriamoci meglio nella mia recensione, facendo magari il punto della situazione sulla narrativa queer.
L’autore Franko abbraccia la narrativa Queer
La narrativa queer abbraccia una vasta gamma di storie che mettono al centro personaggi LGBTQ+ e le loro esperienze di vita. Questi libri offrono una prospettiva unica e spesso sfidano le norme sociali, esplorando temi come l’identità sessuale, l’amore, la discriminazione, la lotta per l’accettazione e la ricerca dell’autenticità.
Un tipo di narrazione che può essere straordinariamente potente perché rompe gli stereotipi e offre una rappresentazione più inclusiva del mondo. Questi libri ci immergono infatti in mondi ricchi di diversità, offrendoci una comprensione più profonda delle sfide e delle gioie che i personaggi LGBTQ+ affrontano.
Uno dei punti di forza della narrativa queer è la sua capacità di creare empatia e connessione: questi libri sono in grado di educare, ispirare e spingerci a riflettere sulla diversità umana e sull’importanza del rispetto.
Le bugie della nostra vita di Mikita Franko: la mia recensione
Forse era la rabbia maturata negli anni per le condizioni particolari della nostra vita, e che una goccia dopo l’altra si sfogava su di loro. Pochissimo alla volta, e quindi senza mai ridursi sensibilmente.
Avevo l’eterna sensazione di essere stato privato di qualcosa, di comprendere a fatica me stesso e gli altri perché fin dall’infanzia le mie figure genitoriali erano state alquanto omologhe.Non sapevo cosa fossero le bambine, le ragazze, le donne, non ne avevo mai avute accanto, non avevo idea di come parlare con loro.
Le bugie della nostra vita racconta il percorso doloroso e difficile di Mikita, attraverso un mondo che non gli ha di certo riservato una vita semplice: rimasto orfano a cinque anni, viene adottato dallo zio Slava che da subito si prende cura amorevolmente di lui e che convive insieme al compagno Lev. In questo libro straordinario si racconta il percorso di formazione del protagonista che si rende conto che deve recitare un ruolo che non gli appartiene e che deve mantenere il riserbo sull’orientamento sessuale dei suoi due papà.
Attraverso una combinazione di narrazione personale e analisi interiore il libro esplora le sfide che i membri della comunità LGBTQ+ hanno affrontato nella loro ricerca della libertà individuale. L’autore affronta argomenti delicati, come il coming out, la discriminazione e l’omofobia, con una prospettiva empatica e inclusiva.
Meravigliosa la capacità dell’autore di far emergere le storie uniche e complesse di individui che hanno trovato la forza di vivere apertamente la propria omosessualità nonostante le sfide.
Un libro che abbatte i pregiudizi in una realtà dolorosa
Questo libro si rivolge a un vasto pubblico, sia a coloro che fanno parte della comunità LGBTQ+, sia a coloro che desiderano una maggiore comprensione e consapevolezza dell’omosessualità e dei temi legati alla libertà personale. Un romanzo che ci porta nel cuore di una famiglia che sfida le convenzioni sociali e dimostra che l’amore e la dedizione non conoscono limiti di orientamento sessuale.
Il libro offre uno sguardo intimo sulla vita quotidiana, oltre che del protagonista, anche della sua nuova famiglia, affrontando temi come l’adozione e la costruzione familiare basata sull’amore e sul sostegno reciproco. L’autore condivide le sfide che hanno affrontato, le gioie che hanno sperimentato e le lezioni che hanno imparato lungo il percorso.
Ciò che rende questo libro così potente è la sincerità con cui l’autore condivide le sue esperienze e le emozioni che hanno accompagnato il percorso di genitorialità dei suoi genitori e il suo percorso come figlio adottivo.
L’autore affronta anche il tema dell’accettazione, sia da parte della famiglia che della società in generale. Attraverso la loro storia, ci viene ricordato l’importanza di creare spazi sicuri e inclusivi per tutte le famiglie, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori.