Il 9 settembre 2025 arriva in tutte le librerie Primamà (La nave di Teseo, pp. 192, €18), il nuovo romanzo di Laura Pariani, una delle voci più originali e riconosciute della narrativa italiana contemporanea. L’autrice, premiata con il Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera 2025, firma un’opera intensa che intreccia mito, memoria e resistenza, celebrando la forza delle donne e del linguaggio come strumento di libertà.
Primamà: la genesi riscritta dal punto di vista delle donne
Al centro del romanzo c’è Eva, la Primamà, che dopo la morte di Adàm si ritrova sola in una terra sospesa tra mito e realtà. La sua voce, antica e ribelle, diventa un canto che attraversa i millenni: storie orali, filastrocche arcaiche, invettive contro la religione della colpa e il peso del patriarcato.
In questo villaggio senza tempo, dove gli uomini venerano un dio punitivo e le donne si affidano alla Mamagrànda del mondo-di-sotto, Primamà si oppone all’ordine imposto, educando le giovani all’ascolto, all’immaginazione e alla libertà.
Con l’aiuto del suo uccello guida, Scighéta-bèla, e attraverso le sue belòrie – storie che sfumano tra mito e realtà – Eva diventa custode di un sapere fatto di erbe, memorie e parole, capace di resistere e tramandare.
Primamà di Laura Pariani uscirà il 9 settembre 2025 per La nave di Teseo. Un libro che non è solo narrativa, ma anche atto politico e poetico, destinato a lasciare un segno nella letteratura italiana contemporanea.

Un romanzo tra mito, oralità e resistenza
Laura Pariani costruisce un’opera dal linguaggio unico, che mescola dialetto lombardo, cadenze contadine e musicalità dell’oralità. Primamà non è solo una riscrittura della genesi, ma un vero e proprio inno alla forza femminile e alla possibilità di un altro inizio.
Il romanzo diventa così un manifesto narrativo: resistere, ricordare, tramandare sono le tre direttrici di una storia che parla a tutti noi, offrendo uno sguardo nuovo e necessario sul mondo.
Chi è l’autrice?
Scrittrice italiana, laureata in Filosofia della Storia a Milano. Ha insegnato in una scuola superiore fino al 1998. Ha scritto e disegnato storie a fumetti negli anni Settanta ed esordisce come scrittrice nel 1993 con la raccolta di racconti Di corno o d’oro (pubblicata poi da Sellerio) con cui vince il Premio Grinzane Cavour e il Premio Piero Chiara. Nel 2025 la Fondazione Campiello le attribuisce una menzione speciale alla carriera. Oltre che scrittrice è anche sceneggiatrice cinematografica. Le sue opere sono state tradotte in varie lingue.
Per Einaudi ha pubblicato Dio non ama i bambini (2007), Milano è una selva oscura (2010), La valle delle donne lupo (2011). Ricordiamo anche La spada e la luna. Quattordici notturni (Sellerio, 1995), Il pettine (Sellerio, 1995), Il paese delle vocali (Casagrande, 2000), La straduzione (2004, Rizzoli), Quando Dio ballava il tango (BUR, 2004), Il paese dei sogni perduti. Anni e storie argentine (Effigie, 2004), L’uovo di Gertrudina (BUR, 2005), Tango per una rosa (Casagrande, 2005), Patagonia Blues (Effigie, 2006), I pesci nel letto (Alet Edizioni, 2006), Le montagne di Don Patagonia (Interlinea, 2012) e Il piatto dell’angelo (Giunti, 2013). Nel 2005 per Dadò esce l’antologia La luce del mondo. Tre scrittrici nei Grigioni, in cui appaiono opere della Pariani, di Marta Morazzoni e Anna Felder e nel 2007 esce Ghiacciofuoco, scritto con Nicola Lecca per Marsilio.
Del 2014 e per Sellerio è Nostra Signora degli scorpioni, scritto con Nicola Fantini. Nello stesso anno il suo racconto (scritto anche questo con Nicola Fantini) “Il rasoio di Asimov” appare nell’antologia Sellerio La scuola in giallo. Nel 2016, ancora con Nicola Fantini, scrive Che Guevara aveva un gallo (Sellerio). Ha inoltre scritto “Domani è un altro giorno” disse Rossella O’Hara (2017), Di ferro e d’acciaio (2018).
Laura Pariani e il Premio Campiello alla Carriera
Con una carriera letteraria ricca e poliedrica, Laura Pariani si è affermata come una delle autrici più innovative del panorama italiano, capace di fondere romanzo, teatro e tradizione orale. Il Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera 2025 conferma il suo ruolo centrale nella letteratura contemporanea.
Il nuovo romanzo di Laura Pariani è un’opera che merita di essere letta perché restituisce voce alle donne e alla loro memoria collettiva, riportandole al centro di una narrazione troppo a lungo dominata da prospettive patriarcali. Primamà offre infatti una riscrittura originale della genesi, lontana dalle interpretazioni tradizionali, e lo fa attraverso uno stile unico che intreccia mito, oralità e dialetto, creando un linguaggio vivo e inconfondibile. È un libro che non si limita a raccontare una storia, ma invita il lettore a riflettere profondamente sul valore della resistenza, della libertà e dell’immaginazione come strumenti per guardare il mondo con occhi nuovi.