Ciao iCrewer!
Oggi per il nostro consueto appuntamento con la rubrica Spazio ai classici, vorrei parlarti di Laura Esquivel e la sua opera maestra Como agua para chocolate.
Ormai si è capito quanto io ami la letteratura spagnola (ho parlato di Federico Garcia Lorca e di Carlos Ruiz Zafón) e ovviamente non potevo non parlare anche di Laura Esquivel, personaggio importante per la letteratura contemporanea.
Ma chi è Laura Esquivel? Conosciamola subito!
Laura Esquivel
Laura Esquivel nasce a Ciudad del México nel 1950. Prima di raggiungere la fama internazionale come scrittrice, si dedicò all’insegnamento e alla produzione di opere teatrali dirette a un pubblico infantile.
La sua fama è relazionata al suo primo romanzo Como agua para chocolate (1989), il quale verrà adattato per i grandi schermi dall’autrice, come film e premiato con dieci premi Ariel della Accademia Messicana delle Arti e Scienze Cinematografiche. Nel romanzo, la scrittrice proclama l’importanza della cucina come il luogo più importante delle case, elevandola a sorgente per la conoscenza e la comprensione del sapore e del desiderio. Sia il film che il libro, tradotto in più di 30 lingue, ebbero successo in molti paesi.
Nel 1994 le fu assegnato il Premio ABBY (American Bookseller Book of the Year), che per la prima volta venne concesso a una scrittrice straniera.
Attiva in politica, dal 2015 al 2018 è stata deputata al Congresso dell’Unione per il Movimento Rigenerazione Nazionale, il partito di Andrés Manuel López Obrador.
Vive nella sua città natale e ha due figli.
Como agua para chocolate, il romanzo
In una delle sue molte interviste, l’autrice dichiara il suo forte amore per la cucina e il cibo, che si manifesta poi, anche, nella sua opera maestra Como agua para chocolate, nella quale la gastronomia è il motore della vita e il gusto il catalizzatore delle emozioni.
Nel suo romanzo, Laura Esquivel presenta la storia di un amore impossibile fra Tita, che è destinata a non conoscere l’amore per un’arcaica tradizione familiare che la obbliga, come figlia minore, a prendersi cura della madre, e il giovane Pedro, il quale, per rimanere al lato della sua amata, si sposa con la sorella maggiore di Tita, ossia Rosaura.
Al finale della opera, dopo la morte di sua madre e sorella, Tita può finalmente vivere il suo amore con Pedro anche se per poco tempo.
Il sentimento che unisce i due innamorati si caratterizza/manifesta dalle prime pagine per un aspetto di eternità che trascende il terreno.
Le regole aristoteliche di spazio e tempo nella storia, quasi perdono importanza e si trasformano in qualcosa di simbolico che accompagna il lettore per tutto il romanzo: ogni capitolo prende il nome dei mesi dell’anno, iniziando da gennaio e finendo a dicembre, mese nel quale avviene la morte terrena dei due amanti.
Oltre che la passione fisica e della magica presenza del cibo, troviamo anche il ruolo femminile di Tita che incarna un’autentica rivoluzionaria: una donna che vuole con tutte le sue forze cambiare le regole e liberarsi delle catene che i ‘costumbres’ ossia le abitudini, la società e la famiglia, le impongono.
Il background storico dove si sviluppa il romanzo, è la rivoluzione messicana di inizio ventesimo secolo. I cambi personali della protagonista, corrono paralleli ai cambi sociali e politici della sua patria.