Caro lettore oggi voglio segnalarti una novità edita da Iperborea. Il titolo del libro è Il nome delle città e il suo autore è Jan Brokken, scrittore e viaggiatore olandese con la passione per l’arte, la poesia, la musica e l’architettura a cui ha dedicato tutta la sua vita.
Lo scrittore è soprattutto noto nel palcoscenico letterario per la capacità di raccontare le vite di personaggi fuori dal comune e i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale.
L’anima delle città, l’ultimo libro del bibliografo olandese
Ha pubblicato numerosi libri tra cui Jungle Rudy, il suo primo successo internazionale. Con Iperborea ha inoltre pubblicato Nella casa del pianista, un libro sulla vita di Youri Egorov, Il giardino dei cosacchi, sul periodo siberiano di Dostoevskij.
A questi si aggiungono il bestseller Anime baltiche viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa, Bagliori a San Pietroburgo, dedicato alla grande città della musica e della poesia russa, e I Giusti, reportage sull’operazione di salvataggio del 1940 che coinvolse più di ottomila ebrei.
La penna di Brokken guida il lettore nella Parigi di Satie, la Amsterdam di Mahler, la Bologna di Morandi, la Cagliari di Eva Mameli Calvino e tante altre.
L’anima delle città, un viaggio attraverso il tempo e le passioni
Jan Brokken non è solo un bibliofilo, è un’mante della bellezza, delicato osservatore del mondo e dei personaggi del 900, “uno scrittore che ha messo il suo prodigioso talento ritrattistico al servizio dei grandi uomini e delle grandi donne che di queste arti sono stati i massimi interpreti, nel Novecento e non solo“.
La penna di Brokken guida il lettore nella Parigi di Satie, la Amsterdam di Mahler, la Bologna di Morandi, la Cagliari di Eva Mameli Calvino e tante altre.
In un viaggio attraverso il tempo e i continenti, Brokken accompagna il lettore incontrando le strade, le case, i paesaggi e le persone che li hanno ispirati. La Bologna di Giorgio Morandi, Bergamo dove nacque e morì Gaetano Donizetti, la Düsseldorf dell’artista Joseph Beuys, la Parigi dove Erik Satie si incontrava con Picasso, Djagilev e Cocteau.
E poi Amsterdam così cara a Gustav Mahler, San Pietroburgo per ripercorrere la tormentata vicenda musicale di Šostakovič, fino a Cagliari alla scoperta di Eva Mameli Calvino – la madre di Italo – illustre naturalista e prima donna a dirigere un Giardino botanico in Italia.
Una raccolta di brevi storie, tra il reportage e l’acquerello, che ci fanno comprendere il legame indissolubile tra la creazione e il luogo dove si origina e insieme tratteggiano il percorso di formazione artistica e umana di grandi personaggi.
È sempre da un particolare, da un dettaglio spesso sfuggito ai biografi, dall’osservazione di uno scorcio, che Brokken riesce a creare un itinerario inconsueto attraverso strade già battute perché il viaggio – come scrive Brokken citando Proust – non sta «nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi».