Ciao iCrewer! Oggi, per la rubrica Libri e Cinema, parleremo di La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi.
La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, è un thriller psicologico, edito da Longanesi e appartenente alla collana La Gaja scienza, pubblicato il 14 settembre 2017, ed è disponibile sia in versione cartacea che formato e-book.
Il 26 ottobre 2017, è uscito anche il film intitolato La ragazza nella nebbia e girato dallo stesso Carrisi.
Ora possiamo paragonare libro e film per vedere le differenze, che a mio parere, sono abissali, ma prima, la trama del thriller La ragazza nella nebbia…
Qualcuno mi ha detto che il peccato più sciocco del diavolo è la vanità…
La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del «pubblico a casa». Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua «firma». Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l’agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell’incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?
Comincio nel dire, che io ho amato moltissimo il libro di Donato Carrisi, anzi, li amo praticamente tutti poiché è uno dei miei autori preferiti, colui che mi ha fatto appassionare al genere thriller psicologico, quindi per me, superare un libro che mi ha fatto impazzire è ardua, ma ho voluto dare lo stesso un’opportunità al film, perché ero curiosa, soprattutto per il fatto che il regista del film (dal titolo omonimo del libro) è lo stesso Carrisi. Ero curiosa di sapere come se la cavasse nei panni da regista, se fosse così bravo anche lì come nell’habitat dello scrivere, e invece, sono rimasta molto delusa…
Delusa perché si vede palesemente che non è il suo vero “lavoro” quello del regista; il film ha molti buchi di trama, mancano dei pezzi importanti e non rende minimamente giustizia a quella che è l’opera principale.
Unica cosa positiva del film? La scelta degli autori: Toni Servillo, Jean Reno (io amo questo autore, mi innamorai di lui nel film Vento di primavera) e Alessio Boni, sono solo alcuni dei nomi presenti del cast…
Come detto in precedenza, il film ha diversi buchi di trama, non ti prepara bene per il finale, cosa che invece fa il libro con una serie di indizi nascosti fra le pagine. A mio parere, si sarebbe dovuta approfondire maggiormente la vicenda personale dell’uomo della nebbia che viene trattata superficialmente e che è il pilastro portante di tutto il film. Ovviamente alla fine abbiamo il solito plot twist tipico di Carrisi, però mentre nel libro ti ci porta piano piano a capirlo, nel film viene spiattellato subito (sì certo, nei film c’è meno tempo però non si deve nemmeno correre troppo) e alla fine ti ritrovi con più dubbi invece che risposte, rimanendo anche un po’ deluso…
Non contenta di questo film; ho voluto dare una seconda chance all’autore Donato Carrisi, poichè subito dopo ho trovato il secondo “esperimento” cinematografico dell’autore ossia L’uomo del labirinto, e questo mi è piaciuto leggermente di più anche se c’erano sempre delle piccolezze che mi hanno fatto storcere la bocca; ma ne parlerò in un prossimo articolo, quindi… STAY TUNED!