La guerra è dichiarata: gli amori, gli intrighi e i tradimenti di una lunga guerra per la conquista del trono
La guerra è dichiarata. Luce di rame è il titolo del primo volume di quello che, nelle intenzioni di Arianna Inglesi autrice del romanzo, dovrebbe diventare il capostipite di una saga, così come si evince da quanto l’autrice stessa afferma, consigliando ai lettori di non perdere il sequel del romanzo.
Un romanzo di impostazione storica, La guerra è dichiarata. Luce di rame: il Basso Medioevo e la guerra per la conquista del trono tra Francia e Inghilterra fanno da sfondo alle vicende narrate dall’autrice e ai suoi personaggi di ispirazione reale. Da questo punto di vista nulla da eccepire, il romanzo è un vero romanzo storico. L’autrice, evidentemente appassionata di storia medioevale, fa riferimento a fatti realmente accaduti e ampiamente documentati, facendo muovere i suoi personaggi in contesti e fatti concreti.
Arianna Inglesi tesse intorno ai suoi personaggi la storia del romanzo, inserendoli nelle vicende del tempo e arricchendo di fatti fantasiosi gli eventi verificabili nei libri di storia: quindi gli intrighi, i complotti, gli amori, le avventure e le disavventure dei personaggi di La guerra è dichiarata. Luce di rame sono realistici pur avendo quell’alone favolistico che un romanzo ambientato nel 1364 porta con sé.
Un lungo romanzo, La guerra è dichiarata. Luce di rame, com’è lungo il titolo e come sono lunghe le descrizioni in cui l’autrice sosta e si dilunga, rendendo poco scorrevole la lettura. E qui, arrivano le dolenti note. Mi spiego: Arianna Inglesi conoscerà senza dubbio la storia medioevale e le sue varie peculiarità e di ciò dà ampia dimostrazione in questo romanzo ma, a mio avviso, non ha saputo renderne scorrevole la lettura, creando un romanzo eccessivamente descrittivo che si perde in dettagli non propriamente utili ai fini delle vicende narrate.
Una nota a favore, invece, è data dal linguaggio usato dall’autrice: ispirato all’epoca in cui è ambientato il romanzo, inframmezzato dall’uso del francese, in alcuni passaggi diventa molto duro e crudo, dettaglio questo che rende realistico il racconto.
Un romanzo storico, tanti personaggi
Una grande folla di personaggi si muovono all’interno della storia raccontata, personaggi che spuntano, scompaiono, interagiscono fra loro, si incontrano e si scontrano quasi come spuntati dal nulla. Nei venti capitoli di La guerra è dichiarata. Luce di rame, ad ogni inizio capitolo, compaiono personaggi quasi come funghi: consentimi il linguaggio terra-terra caro lettore, ma trovo che l’espressione sia la più appropriata per rendere bene l’idea dello stupore, per non dire sconcerto, di chi si trova a leggere nomi su nomi di personaggi che si accavallano e si incalzano, di cui l’autrice dà laconiche presentazioni o informazioni, mentre si dilunga eccessivamente nelle spiegazioni relative all’abbigliamento di guerra, ai vari stemmi familiari o alle armi.
In effetti Arianna Inglesi è davvero certosina nelle descrizioni minuziose, anche troppo. E il troppo, come ben sappiamo, stroppia. L’abbondanza esagerata, il dilungarsi nel descrivere gli abbigliamenti per filo e per segno, anzi per vesti e cotte, potrebbe andare bene in un saggio che tratta la storia dell’abbigliamento, non in un romanzo. Questo per fare un esempio banale e per darti l’idea della scrittura troppo descrittiva che risulta veramente invasiva in tutto il romanzo e non solo mette a dura prova il lettore che rischia di perdersi in particolari inutili, ma appesantisce di molto la lettura.
Miren, figura femminile di spessore
La ragazza scosse la testa, rispondendogli lentamente: Non lo sono mai stata. Di navarrino ho solo il nome…
Fra la stragrande varietà di personaggi, a maggioranza maschile, spicca Miren, figura femminile di un certo spessore. Non starò a raccontarti chi è e cosa fa nel contesto della storia, lo saprai leggendo La guerra è dichiarata. Luce di rame, ma è la figura femminile che più risalta per la sua modernità, indipendenza e intraprendenza, quasi un’eroina moderna: sceglie di seguire il suo cuore mettendosi contro la famiglia di origine, cosa assolutamente rivoluzionaria per quei tempi, in cui la figura paterna aveva quasi diritto di vita e di morte sui figli e in particolare sulle femmine.
A conclusione di questa recensione, non posso ignorare alcune “inesattezze” sintattiche e grammaticali riscontrate qualche punto del romanzo. Penso che chi scrive e si propone ai lettori, debba in primo luogo: stare molto attento/a alla forma e alla lingua italiana; rendere piacevole e scorrevole la lettura; coinvolgere il lettore senza appesantire; evitare di girare troppo attorno a fatti ed eventi narrati; non dilungarsi in dettagli inutili; infine non sovraccaricare la storia di troppi personaggi. Semplicemente per non rischiare di vanificare la fatica e l’intenzione creativa iniziale.
La guerra è dichiarata. Luce di rame, potrebbe essere un bel romanzo storico, considerando le conoscenze approfondite di Arianna Inglesi ma a mio avviso andrebbe rivisto, corretto e alleggerito di tante pagine superflue. Chiarisco e tengo a precisare, come sempre, che la mia è un’opinione personalissima e non il “verbo in terra”, per usare un’espressione tra l’auto-ironico e l’altisonante.
L’AUTRICE
Arianna Inglesi è nata a Magenta e studia pittura presso l’Accademia di Belle arti di Brera. La guerra è dichiarata. Luce di rame è il suo romanzo d’esordio in collaborazione con Io me lo leggo.