Perché, oggi più di ieri, è importante educare i bambini alla gentilezza?
Cominciamo con il dire una cosa sacrosanta: la gentilezza deve essere praticata da tutti, grandi e piccini, indifferentemente.
Cos’è la gentilezza? È davvero così necessario che i bambini sappiano praticarla?
La gentilezza è un sentimento che nobilita l’uomo, uno di quelli che oggi, al pari di altri, viene bistrattato e relegato in fondo alla scala dei valori.
La gentilezza oggi è poco praticata, anzi, quando capita di compiere degli atti gentili si viene guardati come si fosse degli alieni in visita sulla terra: perché ciò accade, te lo sei mai chiesto?
Perché oggi non si è abituati a questa forma di cortesia, oggi la frenesia la fa da padrona, si cerca di superare gli altri anche in maniera poco corretta, importa poco o per niente se per raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo denigrare o infangare altre persone.
Non parliamo poi se vi è qualcuno con un palese bisogno di aiuto… è semplice -e comodo- fare finta di nulla, come se quella persona non l’avessimo mai vista.
Un passo e siamo già oltre.
Ho pertanto la netta sensazione che oggi colui che si mostra come gentile, venga quasi additato come uno sprovveduto, diciamo così, come qualcuno che sia poco scaltro e al quale è possibile perpetrare ogni genere di angherie e raggirarlo come meglio si crede.
Ebbene: voglio sfatare questo pensiero quasi radicato nelle coscienze, voglio dire a tutti coloro che pensano che essere gentili sia da sciocchi che no, non è così, che, al contrario, chi è gentile manifesta un non indifferente altruismo e una inusuale bontà d’animo.
Se mostriamo gentilezza lo facciamo perché vogliamo essere cortesi con il prossimo, perché ci teniamo ad aiutare chi si trova in difficoltà.
Vi è chi nasce con la gentilezza in corpo, ma non significa che chi non lo è mai stato non possa esserlo: impariamo tutti a essere un po’ più disponibili e gentili con chi ne ha bisogno, dopo ci sentiremo meglio.
Sì, perché la gentilezza ci dà forza e ci regala serenità. Io, personalmente, se dovessi deliberatamente scegliere di non aiutare qualcuno, dopo mi sentirei pervadere da un senso di colpa che non mi lascerebbe scampo.
Il punto è: perché se posso essere gentile non devo esserlo? Perché se sono gentile devo essere scambiato per qualcuno che non ha spina dorsale, un pappa molle o addirittura essere denigrato?
Perché è importante che i bambini siano educati alla gentilezza
E allora, sulla scia di queste considerazioni, impariamo a educare i bambini a essere gentili, facciamo capire loro che un atto di gentilezza è un atto di gran valore, e che se praticheranno la gentilezza oggi, saranno degli uomini migliori domani.
Facciamo capire loro che se un compagno di classe è in difficoltà, non devono ridere o peggio deriderlo, non devono fargli pesare il fatto che magari ha dimenticato la poesia o che non ricorda il risultato di una tabellina!
Al contrario, bisogna far capire loro che devono aiutarlo, sorridergli e infondergli sicurezza, come a voler dire “Ehi! Non fa nulla se non ricordi qual è il risultato di 6*7, sei forte uguale” oppure “Perché non ripassiamo insieme?”.
Che poi, parliamoci chiaro, quanti di noi ricordano tutte ma proprie tutte le tabelline a memoria? Qualche risultato sfuggirà anche a te!
A ogni modo, il mio era un esempio banale, ma che vuole lanciare un messaggio nemmeno tanto sottointeso: spingiamo i bambini a essere gentili.
Impariamo a far dire loro le tre paroline magiche: grazie, prego e scusa, parole tanto preziose quanto poco usate.
Se lo sentiranno dire a noi, lo diranno anche loro.
I bambini, infatti, tendono a imitare gli atteggiamenti di noi adulti: quindi se loro vedono che noi siamo scortesi, penseranno che è quello l’atteggiamento giusto da assumere; se noi siamo maleducati, penseranno che è così che bisogna essere.
Ma se noi saremo gentili, se noi mostreremo di essere benevoli nei confronti di chi ha bisogno, allora penseranno che è quello il modo di comportarsi: allora penseranno bene!
Inoltre, la gentilezza aiuta a combattere quel famigerato fenomeno che oggi sta dilagando sempre più: il bullismo.
Pensate un po’ se mostrerete gentilezza a un bullo: farete vedere che il suo modo di essere arrogante e pretenzioso non vi spaventa; o anche mostrare gentilezza nei confronti proprio del soggetto bullizzato, prendere le sue difese… questo farà sentire meno solo e meno fuori luogo lui, ma orgogliosi voi del vostro gesto.
A tal proposito una lettura che mi sento caldamente di suggerirti è Wonder, scritto da R.J. Palacio, tradotto da Alessandra Orcese, edito Giunti.
Oh be’, chi non conosce la storia del fortissimo Auggie? Un bambino che, nonostante il suo aspetto fisico, ha mostrato di avere coraggio da vendere, un cuore ancora più grande e una meravigliosa famiglia. Un libro che tutti dovrebbero leggere.
Wonder è anche una storia che mostra come la gentilezza possa aiutare a superare qualsiasi ostacolo e a combattere coloro che amano prendere in giro gli altri.
E allora miei cari bambini, il mio messaggio è questo: non abbiate paura di essere gentili, non pensate di essere dei deboli se lo sarete, non credete che chi non è gentile sia migliore di voi o che addirittura sia l’atteggiamento giusto da seguire.
No, il modo giusto per agire è quello dettato dal vostro cuore, seguitelo sempre, non abbandonatelo mai!
«Per quanto piccolo, nessun atto di gentilezza è sprecato» (Esopo)