Se tre indizi fanno una prova, mi sembra di poter affermare che anche per questo Natale la forza dei libri ha avuto il sopravvento sulle varie dicerie che definiscono il settore superato, di nicchia e in continuo declino.
È chiaro che questo è un parere mio personale, una costatazione che mi rende molto felice, figlia dell’idea che mi sono fatto leggendo notizie, parlando con alcuni addetti ai lavori e soprattutto osservando le storie sui social di questi giorni. Un parere influenzato dal mio mondo di riferimento, dal microambiente virtuale di appassionati di lettura, scrittura e libri da leggere.
Credo comunque di poter dire che i libri resistono, ritagliandosi sempre uno spazio privilegiato in questo periodo di tecnologia e idee regalo che guardano al futuro.
Come dicevo, applaudendo alla forza dei libri, ci sono tre indizi che mi fanno guardare con un sorriso ai tanto amati volumi; ora andiamo ad analizzarli insieme, dato che mi piacerebbe davvero sapere anche il tuo pensiero, carissimo iCrewer.
La forza dei libri: i tre indizi che fanno una prova
Il primo dei tre indizi è il dato delle vendite del mese di dicembre. In molti articoli trovati on-line si legge che buona parte degli italiani hanno scelto di regalare un libro. Essendo un nostro lettore, caro iCrewer, probabilmente anche tu avrai donato e ricevuto libri, proprio come me.
Si legge addirittura, su alcune testate importanti, che quello dei libri è il settore che ha salvato il Natale. Esagerato? Non lo so. Posso però confermare che in una delle due domeniche libere avute qui in Lombardia, quelle in cui eravamo tornati in zona gialla, facendo i miei piccoli giri in cerca di regali natalizi ho potuto vedere di persona lunghe file di attesa fuori dalle librerie.
Immagini che mi hanno aperto i polmoni, che mi hanno fatto respirare un vento nuovo, che mi hanno fatto ben sperare per un futuro prossimo fatto di teste piegate su pagine ricche di storie e avventure. Del resto la forza dei libri, si sa, è quella di riuscire a far volare con la fantasia i lettori. Probabilmente, pensando al nuovo lockdown, che sta caratterizzando le feste di tutti, avere un libro da leggere era un modo per scappare via, abbattere i muri delle nostre abitazioni e trovarci in luoghi e storie lontani. Sarà stato questo uno dei motivi per cui abbiamo regalato libri? Certo a noi lettori abituali non serve un pretesto, ma tant’è.
Sensazione confermata da amici librai che mi hanno detto di aver lavorato molto e di aver avuto, in particolare nei weekend, sempre la coda di clienti fuori dal negozio. Per dirla giusta è anche vero che, date le procedure di sicurezza anti Covid-19 da rispettare, la presenza dei clienti nei negozi era molto limitata, quindi il formarsi di code era quasi fisiologico; ciò non toglie che il trend è stato senza dubbio positivo.
Il secondo indizio
Il secondo indizio è che tutti continuano a scrivere libri e tutti continuano a parlarne. Mi riferisco ai media, alle trasmissioni mainstream che in continuazione promuovono e presentano libri uno dopo l’altro. E se questo non dimostra la forza dei libri cos’altro?
È una riflessione, questa, che avevo già abbozzato in uno degli articoli scritti prima di Natale, per l’esattezza quello riferito al libro di Don Matteo, in cui mi domandavo come mai anche tanti vip scelgono di uscire con un libro. Fatto che conosciamo bene noi di libri.iCrewPlay che abbiamo dedicato una rubrica apposita ai testi scritti da personaggi famosi che non possono definirsi propriamente scrittori.
È proprio questo il punto. Perché un personaggio famoso, un attore, un musicista o, a maggior ragione, un influencer decide di pubblicare un libro? Perché non gli bastano i milioni di followers e di visualizzazioni, ma decidono di cimentarsi con la vecchia arte della carta e della penna?
Perché quello dei libri è un mercato sempre valido. Mai superato nonostante il progresso faccia pensare il contrario. O almeno questa è l’idea che mi sono fatto io.
Con piacere trovi personaggi che promuovono il libro in vari programmi e in tutte le fasce orarie, crescono sempre più i programmi radiofonici che dedicano il loro format alla scrittura e alla lettura e, infine, persino allo storico Striscia la Notizia c’è un messaggio promozionale letterario sul finire del programma. Tutto questo è un magnifico spot per quegli autori vip, ma, di riflesso, anche per tutto il movimento letterario che nel nostro paese brulica, forse, come non mai.
Non importa quale sia la spinta verso la scrittura o verso la pubblicazione di un libro, l’importante è che cresca a dismisura il numero di lettori con i quali poi condividere pareri, recensioni ed emozioni.
Il terzo indizio
Il terzo indizio invece, riagganciandomi a quello già accennato durante il primo indizio, arriva dall’esperienza personale: come detto ho regalato e ricevuto libri. Due, per l’esattezza. L’altra mattina, subito dopo aver bevuto un buonissimo caffè, ho scartato con l’entusiasmo di un bambino i vari pacchetti trovati sotto l’albero e con immenso piacere ho provato che la forza dei libri era arrivata anche in casa mia.
Il primo, XY di Sandro Veronesi, l’avevo scritto nella letterina dei miei desideri per Natale, visto che Il Colibrì, dello stesso autore, era stata la mia lettura preferita dell’ultimo anno. Proprio in un programma televisivo mattutino avevo visto Veronesi promuovere l’uscita di questa nuova edizione, firmata La nave di Teseo, di questo suo romanzo ormai decennale. Quel giorno ho subito preso carta e penna e scritto: Caro Babbo Natale, vorrei leggere XY di Veronesi.
Il secondo libro che mi è arrivato, invece, è stata una sorpresa: un regalo fattomi da una carissima amica. Si tratta di Abbiamo un bacio in sospeso (io e te) di Riccardo Bertoldi, edito da Rizzoli lo scorso febbraio. Onestamente non conosco molto di questo lavoro pertanto rimando a dopo la lettura, ovvero alla recensione che farò qui su queste pagine, ogni considerazione a riguardo.
Sono sicurissimo che anche in tante vostre case, cari lettori, sotto alla carta da pacco colorata e ai sacchetti di rafia si sono nascoste copertine e pagine da leggere tutte d’un fiato. E anche questo, secondo me, è dimostrazione della grande forza dei libri.
Concludendo, quindi, posso dire che questi tre indizi fanno una prova?
Si può dire che i libri hanno vinto?
Aspetto le tue opinioni a riguardo, perché questa volta, più di ogni altra volta, il tuo parere sarà fondamentale per poter festeggiare insieme la forza dei libri!