Caro iCrewer sono felice di segnalarti, per la rubrica Leggilo anche tu, un libro stupendo, che intreccia realtà e finzione, ambientato ai primi del Novecento, ma di un’attualità a dir poco disarmante.
La figlia della libertà – Luca Di Fulvio
Non è un libro che racconta una storia semplice, soprattutto non risparmia dolori, ma proprio per questo ne fa un romanzo che resta nel cuore, nonostante tutto, perchè parla non solo del vissuto dei tanti emigranti all’inizio del secolo scorso, ma ti fa pensare ai tanti che oggi vivono questa esperienza, disperati che giungono sulle nostre coste alla ricerca dell’eldorado, proprio come i protagonisti del libro.
È un romanzo epico che parla di emigrazione e d’ingiustizia; di donne forti, più forti degli uomini, che lottano per sé e per le loro simili; di tanta violenza, senza sconti, che è quella che in molte e in molti hanno subito; del bisogno di rompere una catena fatta di soprusi e di vivere, una volta per tutte, la propria vita con dignità.
I tre protagonisti della storia sono giovani alla ricerca di una libertà fino a quel momento a loro negata: Rosetta, una giovane siciliana messa alle strette dal Barone del suo paese; Rocco, anche lui siciliano, figlio della malavita; e Raechel, una giovane ebrea di un paesino sperduto della Russia con la passione per la lettura.
La violenza diventa il riflesso in cui si dovranno tutti e tre specchiare prima di poter tirare un sospiro di sollievo.
Rosetta dovrà lottare con le unghie e con i denti per far valere il suo essere donna, capace di lavorare come qualsiasi uomo; perchè ad Alcamo, il suo paese natale, è per tutti una “Bottana”.
È così che viene chiamata Rosetta dai suoi compaesani, perché nella Sicilia rurale se sei una bella donna che preferisce vivere da sola invece che trovare un marito ed iniziare a mettere al mondo dei figli non puoi essere altro che una puttana.
Rocco dovrà cercare di restare un uomo onesto nonostante la mafia non riesca ad essere completamente esente dalla sua vita. Vuole diventare meccanico, è di Palermo, è questa la professione che vorrebbe svolgere Rocco, che desidera sottrarsi a un destino di violenza che sembra essere stato già tracciato per lui dal sangue di suo padre, uno spietato uomo d’onore morto per salvare il boss locale sette anni prima.
Raechel, la piccola Raechel che sognava solo un po’ di felicità e poter leggere, è questo che rende tanto diversa la tredicenne Raechel dalle sue coetanee della piccola comunità di ebrei polacchi in cui è nata e cresciuta; si troverà invece, insieme a tutte le sue piccole compagne di viaggio, a crescere prima del dovuto: il mondo della prostituzione, il cosiddetto “mercato della carne”, diventa per loro l’unica realtà.
La partenza di ognuno di loro per il nuovo mondo sarà legata ad un personale trauma.
La figlia della libertà – Luca Di Fulvio
È un libro che va letto con attenzione e ti verrà spontaneo raffrontarlo con quanto ogni giorno siamo costretti a vedere attraverso immagini televisive o reportage fotografici; quello che succede alle tante, troppe ragazze che approdano in Paesi stranieri con la falsa speranza di una vita migliore.
I migranti che oggi arrivano in Italia in cerca di una vita migliore, spesso vedendo disattese le proprie speranze, sono davvero tanto diversi dai nostri nonni e bisnonni, partiti per l’America perché non avevano modo di sfamare le proprie famiglie nella loro stessa patria?
Cosa hanno di diverso i pregiudizi che si trovano incollati alla pelle queste persone rispetto a quelli che etichettavano gli italiani come “mafiosi“?
La figlia della libertà ci conferma lo straordinario talento del narratore Luca Di Fulvio, l’autore italiano più venduto in Germania, con oltre tre milioni di copie. Un romanzo che è soprattutto un’esperienza di lettura irresistibile, che ci trascina, pagina dopo pagina, in un’avventura unica e spettacolare.