Esiste una parola così abusata come felicità? Sfuggente e al tempo stesso banale, così evidente ma non sappiamo precisamente cosa sia e, quindi, neanche trovarla!
La felicità arriva quando scegli di cambiare vita: una fragile illusione dell’umanità o la semplicità delle piccole cose?
Caro iCrewer prova a prendere un bel foglio e cominciamo a buttare giù, parola per parola, tutto quello che associ all’idea di felicità: immagini, situazioni, momenti particolari, emozioni, persone, ricordi, sogni.
Tutto.
Alla fine avrai davanti a te un quadro variegato di te stesso e della tua idea di felicità, perchè nessuno, credo, alla domanda “vuoi essere triste o felice?” risponderebbe “triste”. Eppure quando ci fanno la domanda “Sei Felice?” , esitiamo sempre a rispondere e spesso ci affidiamo ad un diplomatico: – si dai, abbastanza -.
La felicità è un mistero e oggi la nostra società sembra volerci obbligare ad essere felici a tutti i costi proponendoci modelli sterili di realizzazione basati, per lo più, sul possesso: belli, immortali ed eternamente giovani.
Tutti firmerebbero per una vita così, i modelli di felicità presenti nella pubblicità propongono sempre uomini e donne belli, affermati, sempre giovani; la realtà, però, è molto più complessa, e questi desideri ci spingono a lavorare per raggiungere quegli obiettivi.
Dove possiamo trovare la felicità? Guardiamoci intorno, cerchiamo di osservare la realtà che ci circonda e possiamo cogliere l’infelicità delle persone: in metro gli sguardi bassi, le teste tra le mani, la stanchezza. Persone costrette a lavori malfamati, con orari impossibili. Oppure pensiamo alle persone in fila al supermercato che, oggi più di ieri, hanno fretta di andarsene.
Siamo sempre in cammino verso un obiettivo e la felicità diventa un viaggio condiviso: è molto difficile essere felici nell’isolamento più totale; è una scelta, una strada da percorrere, stando attenti però a non assecondare sempre coloro che vogliono qualcosa da noi.
La natura e il mondo intorno a noi sono pieni di spunti per alimentare la nostra felicità. L’immaginazione è allora lo strumento che abbiamo per poter raggiungere l’irraggiungibile, attraverso cui possiamo cambiare la realtà intorno a noi, con cui possiamo creare e sentirci vivi; pensa proprio a questo periodo così difficile, se non avessimo avuto la natura, la possibilità di godere del sole, dell’aria..
Basta un piccolo gesto, ogni giorno, per ritrovare il piacere della condivisione e la bellezza della quotidianità. Proprio come Pollyanna (forse non hai mai letto il libro è una lettura per ragazzi), che la trovava in ogni situazione che oggi definiremmo grottesca, come per esempio in un paio di grucce trovate in un pacco che avrebbe dovuto contenere doni di natale e che le fece dire: “pensavo di ricevere una bambola ed invece mi hanno regalato grucce, per fortuna che non ne ho bisogno!“.
La felicità arriva quando scegli di cambiare vita
E se proprio hai bisogno di una spinta in più posso consigliarti il nuovo libro di Raphaelle Giordano, La felicità arriva quando scegli di cambiare vita in libreria dal 4 febbraio, edito Garzanti, che ci esorta a non prenderci troppo sul serio e a sfidare anche le certezze per scegliere di ascoltare sempre i nostri desideri più profondi.
Perché è solo mostrando il nostro lato più sensibile e attento alle esigenze degli altri che possiamo cambiare la nostra vita e raggiungere la felicità.
Quella vera che, una volta trovata, non si può più dimenticare.