Una nuova segnalazione per voi amici Icrewers, [amazon_textlink asin=’8804686987′ text=’La donna alla finestra’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’fd544d94-7fa2-11e8-8abd-47023ecfab44′], il nuovo thriller di A.J.Finn, vero nome Daniel Mallory editor di gialli, noir e thriller per una grande casa editrice americana, che per far si che l’attenzione fosse solo per il libro e non per il suo nome, ha presentato questo romanzo con uno pseudonimo.
Per farlo si è ispirato ai grandi Maestri di questo genere, da Hitchcock ad Andrea Camilleri, da Agatha Christie a Conan Doyle, in una miscellanea di elementi molto simili e che ricordano tanto da vicino un film famosissimo dal titolo “La finestra sul cortile” del 1954 di Hitchcock.
La finestra, usata come strumento non più per vedere, ma come un oggetto da utilizzare per “giocare” con la percezione reale di una veduta su un mondo esterno che esterno non è.
Cosa ha portato la protagonista ad autoesiliarsi? Da cosa è scaturita la sua “agorafobia” che l’ha allontanata dalla famiglia a cui sembrerebbe non voler far più ritorno.
In questo appartamento Anna si aggira come un fantasma, tra internet e la sua finestra; un mondo circoscritto in cui si sente protetta e in cui si adagia grazie all’ausilio delle medicine e dell’alcool.
La finestra come metafora racchiude suggestioni e rimandi continui al dentro e al fuori, all’altrove e all’altro, il tutto strettamente legato al ruolo dell’occhio (come finestra dell’anima) e alla percezione visiva (modello di una certa visione del mondo e del modo di vedere). Va oltre la sua planimetria rettangolare o quadrangolare, delimita uno spazio, riempie il vuoto con immagini, narrazioni e suoni, attivando una relazione costante tra l’io e le molteplici realtà “virtuali” in essa rappresentate e nelle quali si fondono le interiorità individuali nascoste della nostra “attrice principale” e le rappresentazioni pubbliche, relazioni e bisogni di conoscenza e socializzazione.
E’ un punto di osservazione privilegiato da cui Anna attinge ed esplora, un modo per osservare il quartiere che non vede da quasi un anno e le famiglie che lo abitano.
Ma qualcosa che vede da questo “occhio privilegiato” la costringerà ad uscire, rimanendo preda di uno dei tanti attacchi di panico che la faranno risvegliare in ospedale, lontana dalla sicurezza della sua dimora.
Il dipanarsi delle vicende costringe il lettore a dover continuare nella lettura per scoprire se tutto quello che la donna afferma siano solo le sue allucinazioni oppure è stata davvero testimone di qualcosa…
Un libro che farà riflettere, spesso l’apparenza inganna e la verità si nasconde in piena vista, basta solo aprire gli occhi e vederla.
Anna è un donna certamente piegata ma non si è spezzata, e dovrà attingere a tutto il suo coraggio per salvarsi da questo incubo.