Dal 5 settembre in libreria La bomba Lo spettacolo di Alberto Tomba scritto da Giuseppe Pastore, edito 66thand2nd. Qui l’autore, con la sua penna vivace e peculiare, traccia il profilo di Alberto Tomba, la leggenda dello sci alpino, amatissimo personaggio che ha segnato gli anni Ottanta e Novanta. La sua attitudine, il suo stile unico, le mirabolanti vittorie e le dolorose sconfitte lo hanno eletto a protagonista di un’epoca.

La leggenda di «tomba la bomba», il più grande sciatore italiano di sempre.
La bomba Lo spettacolo di Alberto Tomba: la trama
Debordante, incontenibile, esagerato per la fisicità e i distacchi che infliggeva agli avversari nelle sue specialità, lo slalom e il gigante, Alberto Tomba è stato per certi versi il più grande atleta italiano del secolo scorso.
E come tutti i più grandi, ha indotto (o costretto) a cambiare il mondo che lo circondava: dallo sci, che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, trascinato dai suoi eccezionali trionfi, ha vissuto un’epoca di enorme e imprevista popolarità, fino al rapporto – sempre complicato, sempre conflittuale – tra l’Italia e i suoi figli migliori, un’Italia stravolta dalla vitalità di questo allegro ragazzone di città, alieno a un mondo di montanari silenziosi. Uno sciatore che con il suo rumore – e con i suoi successi, tra cui spiccano le cinque medaglie olimpiche e una Coppa del Mondo assoluta – ha interrotto persino il rito nazionalpopolare per eccellenza, la finale del Festival di Sanremo.
Giuseppe Pastore, con il suo stile inconfondibile e un ritmo mozzafiato, racconta la leggenda di Tomba la Bomba, un’icona dello sport italiano, anzi un campione che è diventato più grande dello sci stesso e ha marcato come pochi altri l’immaginario dell’ultimo quarto del Novecento.
Un estratto
«In un’Italia di Tötsch, di Mair, di Grigis, di Erlacher, di Pramotton, la prima peculiarità di Alberto Tomba è il cognome che finisce con una vocale. La seconda sono i suoi capelli corvini, neri anzi nerissimi per gli standard vigenti nel Circo Bianco, cui riserva un’attenzione particolare tanto da essersi guadagnato il non molto lusinghiero soprannome di “Grease”. Un altro nomignolo più maligno “Slittone d’oro”, allude alla sua rivedibile tenuta su pista. Un terzo, ampiamente offensivo, sottolinea le sfumature razziste della Federazione italiana sport invernali a metà degli anni Ottanta: “l’Africano”, essendo il nostro uomo nato a Bologna».
Chi è Giuseppe Pastore
Giuseppe Pastore è nato a Mola di Bari nel 1985. Giornalista professionista, visceralmente appassionato di sport, cinema e storie, scrive per «Cronache di spogliatoio», oltre che per «Il Foglio», «Rivista Undici», «Ultimo Uomo». Con 66thand2nd ha pubblicato La squadra che sogna. Storia dell’Italia di Julio Velasco (2020, 2024), Il Milan col sole in tasca. Gli anni 1986-1994 (2022, 2024), Ma che Coppa abbiamo noi. La maledizione europea della Juventus (2023) e Kolossal Milan. Gli anni 2001-2009 (2024).