!La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte”… quante volte abbiamo cantato questa canzoncina! Ricordo la notte prima dell’Epifania, l’attesa quasi timorosa, gli occhi spalancati nel buio, aspettando da un momento all’altro che la simpatica vecchietta scendesse sulla sua scopa e stanca e affaticata si riposasse bevendo il vino e mangiando un biscotto.
La mattina mi alzavo prestissimo per origliare dietro la porta del salotto con la speranza di vedere la Befana lasciare la calza e quando le vedevo ero troppo felice. Dentro di me, speravo non ci fosse carbone, segno che, in fondo, mi ero comportata bene e che nella calza avrei trovato solo caramelle cioccolatini e qualche regalino.
La Befana vien di notte, la tradizione che accompagna l’Epifania
Con il tempo avrei compreso che, oltre alla trepida attesa per la Befana, la parola Epifania ricopriva un significato ben più importante. La traduzione letterale riporta all” apparizione ” della divinità e in questo caso, dodici giorni dopo l’avvento, Gesù si manifesta ai Re Magi come Figlio di Dio
Che fossero tre non è mai stato stabilito con certezza ma tre furono comunque i doni portati a Gesù Bambino. Da Melchiorre, Gaspare e Baldassarre Gesù riceve oro e incenso come omaggio alla sua regalità e divinità e la mirra che anticipa la sua Passione.
Un momento di grande significato cristiano per il coraggio dimostrato dai Re pagani che pur sfidando i pericoli di un lungo viaggio, rendono omaggio al Re che nessuno ancora riconosce.,
“Dio si serve di cose e di avvenimenti per farsi conoscere e per rivolgere la sua Parola” scrive l’evangelista Matteo”
C’è un bel libro per bambini ( dai 4 anni in su) sull’Epifania che mi ha colpito molto, il titolo è IIl regalo più bello di Cornelius Wilkeshuis e Rita van Bilsen, Edizioni Arka
E la Befana? quali sono le origini di questa tradizione così particolare?
La conosciamo come la vecchina che porta regali ai bambini ma nella realtà è una tradizione tutta italiana. Tuttavia per alcuni aspetti, risale a epoche più antiche e riconducibile a tradizioni cristiane.
Considerata festa pagana, nel tempo la festa della Befana viene accettata dalla religione cattolica e associata alla tradizione dei Re Magi ma, in realtà, la figura della dolce vecchietta rappresenta il vecchio anno ormai trascorso.
La Befana vien di notte la storia di Befana e del dono fatto a Gesù
Eppure, bambini, c’è una storia molto bella che mi piacerebbe raccontarti e riguarda proprio la Befana!
Devi sapere che in un villaggio poco distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Nonostante fosse di bell’aspetto, Befana aveva un carattere davvero burbero e scontroso, sempre pronta a criticare tutto e tutti e questo non le permetteva di trovare marito.
Non solo, l’eccessiva ossessione per l’ordine la spingeva a usare la scopa in qualsiasi momento della giornata ed era talmente veloce che sembrava volasse.
Sempre più sola Befana divenne brutta e acida e tutti la chiamavano “la strega”, lei reagiva usando parole dure, si arrabbiava e i suoi occhi non erano più capaci di sorridere.
Quando finiva di pulire la sua casa si sedeva fuori dalla porta e faceva la calza e piano piano ne fece tantissime ma solo per lei. Befana era restia a donare qualcosa, il suo carattere egoista e orgoglioso le impediva di chiedere aiuto e soprattutto la compagnia di qualcuno che le volesse bene.
Odiata da tutti, Befana divenne sempre più cattiva e più brutta e tutti ormai erano convinti che non sarebbe mai cambiata.
Un giorno però, nel villaggio arrivò una carovana di cammelli con molte persone, alcune vestite con vesti sfarzosi e molto eleganti. Curiosa,
Befana si infilò tra la folla e scoprì che le persone arrivate erano i Re Magi. e che erano diretti a Betlemme.
Borbottando ritornò alla sua casa pensando che sarebbe stato meglio se se non avessero arrecato tanta confusione e ricominciò a far la maglia.
Era la vigilia del 6 gennaio quando improvvisamente bussarono alla porta. Befana trasalì, nessuno ormai andava a trovarla, aprì l’uscio di casa e si trovò uno dei Re arrivati nel villaggio.
Sorridendo il Re le chiese se poteva ospitarlo per quella notte e lei, quasi senza rendersene conto acconsentì!.
Incredula per tanta gentilezza, Befana si offrì di dargli da mangiare e conversando il Re gli confidò che erano diretti a Betlemme per rendere omaggio al Dio dell’amore che avrebbe sconfitto la morte.
Sorpreso dall’interesse il Re le chiese se volesse andare con loro ma Befana, diffidente, pur potendo, rispose che non li avrebbe seguiti.
l Re, allora le chiese ancora se avesse il desiderio di donare qualcosa al Bambino e lei non seppe dire di no. Mentre il Re dormiva Befana cominciò a sferruzzare e confezionò una calza che mise vicino al letto del Re accompagnato da un biglietto ” Per Gesù”.
La mattina dopo finse di dormire e lasciò che il Re andasse via per non rispondere più alle sue domande. Passò il tempo e Befana a 100 anni aveva difficoltà a camminare ma qualcosa era cambiato.
L’esperienza vissuta trent’anni prima l’avevano resa più disponibile, anche gli abitanti del villaggio cominciarono a visitarla.Dapprima curiosi, le chiedevano cosa fosse accaduto, in seguito l’aiutavano a mangiare e a pulire la casa e lei ad ognuno chele faceva visita regalava una calza.
Le sue calze erano tutte molto belle e calde e Befana era felice di poterle regalare e la sua felicità nel donare qualcosa la rendeva sempre più simpatica.
Nel frattempo le giunse voce di un certo Gesù di Nazareth nato trent’anni prima a Betlemme che girava per le terre facendo miracoli. Befana capì che Gesù era quel Bambino che lei non aveva voluto vedere e il ricordo la fece star male.
Ogni notte piangeva per il rimorso di non aver fatto di più e questo la rendeva più dolcee umana. Seppe in seguito che Gesù era stato ucciso e d era resuscitato e questo non la faceva dormire.
Avrebbe voluto chiedere perdono al Signore per le sue cattiverie, la possibilità di rimediare ma ormai era troppo tardi. Befana ormai aveva compiuto 103 anni quando una notte Gesù le apparve in sogno dicendole:
” Coraggio Befana, Io ti perdono! Ti darò vita e salute ancora per molti anni. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia.
Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il Presepio e che, il 6 gennaio avrà messo i Re Magi nel presepio.
Ma mi raccomando che il bambino sia stato molto buono e non egoista… altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso.”
E Befana fece come Gesù le aveva detto e ancora oggi “la Befana viene di notte” prende la sua scopa e ogni 6 gennaio vola da ogni parte del mondo per portare ai bambini le sue calze stupende piene di caramelle e cioccolatini e se tra i cioccolatini c’è anche qualche pezzo di carbone, fa finta di nulla, sorride e vola via perché sa che non è mai troppo tardi per diventare buoni!
Parola di Befana!
Buona Epifania!