“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”
Mi viene in mente questa frase tratta dal diario di Anna Frank e penso a quanto sia importante non dimenticare le stragi e gli orribili crimini della Mafia. Oggi ricorre l’anniversario della morte del giudice antimafia Paolo Borsellino, deceduto insieme ai suoi 5 agenti di scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina) esattamente trent’anni fa, era il 19 luglio 1992.
Io me lo ricordo quel giorno, avevo cinque anni, rammento anche se vagamente la notizia al telegiornale, le case di via d’Amelio e i resti dell’esplosione. Gli stragisti avevano già compiuto la loro vendetta 57 giorni prima, nella strage di Capaci verso il magistrato Giovanni Falcone, deceduto in seguito all’esplosione insieme alla moglie e alla sua scorta. Ma visto che è importante non dimenticare, la memoria diventa un eco potentissimo se diventa un mezzo per comunicare e soprattutto per continuare a spiegare la lotta alla mafia ai ragazzi, educandoli verso un futuro migliore.
“La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” Paolo Borsellino
Le iniziative in ricordo di Paolo Borsellino
Oggi ci saranno numerose iniziative in varie parti della Sicilia e in altre regioni italiane; il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a Palermo incontrerà alle 10 le ragazze e i ragazzi che partecipano all’iniziativa “Coloriamo via d’Amelio“. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, spiega che quest’anno il ricordo del giudice sarà intitolato “Il suono del silenzio“ e in via d’Amelio suonerà il violoncellista Luca Franzetti, quasi come a rompere quel silenzio ancora fatto di omertà e interrogativi non risolti sulla morte e sul processo di Borsellino.
Oltre allo spettacolo di Franzetti, ci sarà una fiaccolata e un corteo da Piazza Vittorio Veneto al luogo della strage, in Questura sarà deposta una corona d’alloro dal capo della polizia e alle 11 l’arcivescovo di Palermo Lorefice celebrerà una messa in onore di Borsellino e della sua scorta.
Altra iniziativa è la mostra fotografica dell’Ansa, allestita nella sala pre-imbarchi dell’aeroporto di Palermo, che ripercorre nel racconto per immagini la vita di Falcone e di Borsellino. La mostra, che resterà in aeroporto in modo permanente, “si dipana attraverso una serie di capitoli che ripercorrono la vita di Falcone e Borsellino, le vicende salienti nella lotta a Cosa nostra fino ai tragici attentati del ’92 ma anche – sottolinea nell’introduzione al catalogo Luigi Contu, direttore dell’ANSA – la ribellione della società civile e la reazione dello Stato, con l’arresto dei più importanti latitanti mafiosi, da Riina a Provenzano“.
Da che parte stare: per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Caro lettore, dopo averti elencato le varie iniziative per non dimenticare Paolo Borsellino, poco fa ti dicevo quanto sia importante avvicinare i ragazzi ed educarli alla legalità, e a far conoscere le figure importanti di Falcone e Borsellino. Per questo motivo ti consiglio un libro scritto da Alberto Melis e intitolato Da che parte stare adatto per spiegare la mafia ai ragazzi, che permette di comprendere certi eventi difficili dell’Italia.
Leggiamo insieme la trama!
Sono passati vent’anni da quando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati assassinati dalla mafia. Alberto Melis, attraverso le parole delle loro sorelle, Maria Falcone e Rita Borsellino, ricostruisce l’infanzia dei due magistrati per ricordare il loro esempio e dare un messaggio di speranza: la mafia si può davvero sconfiggere se tutti noi facciamo il nostro dovere e scegliamo di stare dalla parte giusta del mondo.
Quella dell’onestà.